L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Francia : la Corte d’Appello conferma il mandato d’arresto per Bashar Al-Assad per l’uso di armi chimiche

(Roma, 26 giugno 2024). La Corte d’Appello di Parigi ha convalidato il mandato d’arresto emesso dai giudici inquirenti contro Bashar al-Assad, il presidente della Siria. È accusato di complicità in crimini contro l’umanità per gli attacchi chimici dell’agosto del 2013, che sono stati attribuiti al suo regime e in cui sono morte centinaia di persone.

Come fanno notare gli avvocati di parte civile a Rfi, si tratta di una decisione storica: è la prima volta che un tribunale nazionale riconosce che l’immunità personale di un capo di Stato in carica non è assoluta.

La convalida

Il mandato d’arresto « è convalidato », hanno detto ai media gli avvocati della parte civile al termine delle deliberazioni, che si sono svolte a porte chiuse. La corte ha così respinto la richiesta della Procura nazionale antiterrorismo (Pnat), che chiedeva la cancellazione del mandato d’arresto – emesso lo scorso novembre – sulla base dell’immunità personale dei presidenti in carica. Nei prossimi giorni, la Procura antiterrorismo potrebbe presentare ricorso davanti alla Corte di Cassazione.

Le indagini

Dal 2021, i giudici inquirenti dell’unità Crimini contro l’umanità di Parigi indagano sulla catena di comando che ha portato agli attacchi perpetrati nella notte tra il 4 e il 5 agosto ad Adra e Douma (450 feriti) e il 21 agosto 2013 nella Ghouta orientale, dove più di mille persone, secondo l’intelligence americana, sono state uccise dal gas Sarin.

Le indagini hanno portato all’emissione di quattro mandati di arresto a metà novembre per la presunta pianificazione di questi attacchi, indirizzati contro Bashar al-Assad, suo fratello Maher, leader de facto della Quarta Divisione – un’unità d’élite dell’esercito siriano – e due generali, Ghassan Abbas e Bassam al-Hassan. Le indagini, affidate all’Ufficio centrale per la lotta contro i crimini contro l’umanità e i crimini d’odio (Oclch), si basano su foto, video e mappe, presentate in particolare dalle parti civili, e sulle testimonianze dei sopravvissuti e disertori dei reggimenti militari.

Di Andrea Lanzella. (TG LA7)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème