Come Jordan Bardella vuole cambiare la Francia

0
151

(Roma, 24 giugno 2024). Dalla soppressione dello ius soli all’eliminazione di norme ambientali ritenute ‘eccessive’. E ancora più sicurezza e lotta all’immigrazione. Il programma del leader del Rassemblement national

Jordan Bardella, candidato premier del Rassemblement national nelle legislative francesi si e’ presentato come l’unica alternativa al caos della sinistra e ha detto che l’alleanza di destra è « l’unica credibile » con un programma « responsabile » e « rispettabile ». In una conferenza stampa convocata per esporre nei dettagli il suo programma, Bardella ha sostenuto fin dalle prime battute che il blocco centrista-liberale del presidente francese Emmanuel Macron « non ha alcuna possibilità di vincere » le elezioni del 30 giugno e 7 luglio, quindi che tutto si riduce al confronto tra il suo campo e il Nuovo Fronte Popolare. « L’alternativa è tra noi e Jean-Luc Melenchon », ha affermato riferendosi al leader de La France Insumise (LFI), figura estremamente controversa anche a sinistra, che infastidisce gli altri tre gruppi del Fronte Popolare: socialisti, ambientalisti e comunisti, e che è diventato lo spauracchio utilizzato dai suoi rivali.

Bardella ha insistito sul fatto che « votare per LFI significa votare per il FMI » (Fondo monetario internazionale) e che in questo modo la Francia diventerebbe un « Venezuela senza petrolio ». Tutti i sondaggi prevedono una netta vittoria del Rassemblement national e dei suoi alleati, che potrebbero ottenere fino al 35% dei voti al primo turno e tra 250 e 280 seggi alla fine del secondo, vicini alla maggioranza assoluta di 289 ma senza raggiungerla. Dopo aver avvertito che non governerà senza la maggioranza assoluta dell’Assemblea nazionale perché non potrebbe attuare il suo programma, Bardella non ha chiuso del tutto la porta alla possibilità di diventare primo ministro con 280 deputati. In ogni caso, ha precisato che se dovrà convivere come primo ministro con Macron – il cui mandato di presidente terminerà solo nel maggio 2027 – sarà « rispettoso » del suo ruolo di capo dello Stato ma « intransigente con le politiche per la quale cui saremo eletti ».

Che cosa vuole fare Bardella

Riguardo al suo programma, si è rifiutato di dettagliare i costi dei punti principali, al di là di quella che sembra essere la grande misura d’urgenza a favore del potere d’acquisto: la riduzione dell’aliquota Iva dal 20% al 5,5% su carburanti, gas ed energia. Ha sottolineato che il costo per i conti pubblici nella restante parte del 2024 sarà di 7 miliardi di euro (12 miliardi in un anno intero) e che sarà bilanciato con diversi risparmi, come il taglio del contributo al bilancio europeo (2 miliardi) o l’eliminazione delle esenzioni fiscali e delle « spese che favoriscono l’immigrazione legale e clandestina ». La sicurezza e la lotta all’immigrazione, insieme al potere d’acquisto, sono i tre assi principali del programma del Rassemblement national e in questi ambiti è lungo l’elenco delle azioni che intende attuare se arriverà al Governo. Tra queste figurano il ripristino dei minimi di pena per alcuni reati, la revoca dell’aiuto sociale ai genitori di minorenni delinquenti, l’espulsione degli stranieri criminali (che richiede l’autorizzazione dei Paesi di origine) o il ripristino del reato di soggiorno irregolare per i privi di documenti. Anche la soppressione dello ius soli, che consente l’accesso automatico alla nazionalità francese per i figli di stranieri nati in Francia.

Nel campo dell’edilizia abitativa, l’estrema destra promette di eliminare alcune norme ambientali che considera « eccessive » e alle quali attribuisce la scarsità dell’offerta, impedendo la messa sul mercato di appartamenti o case che non soddisfano le condizioni minime in termini di isolamento termico. Allo stesso tempo, per l’agricoltura, Bardella ha avvertito che porrà fine « all’assurdità normativa europea », che dovrebbe tradursi in norme ambientali meno rigide e semplificazione amministrativa. Sarà vietata l’importazione in Francia dei prodotti che non rispettano gli standard richiesti agli agricoltori francesi e che l’obiettivo è che l’80% del cibo nelle mense scolastiche sia francese.

(AGI)