«Armi iraniane all’aeroporto di Beirut». Quella mossa che può incendiare il Libano

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(Roma, 23 giugno 2024). Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Telegraph, una immensa riserva di armi di Hezbollah si troverebbe all’aeroporto internazionale di Beirut Rafic Hariri

Hezbollah starebbe immagazzinando enormi quantità di armi, missili ed esplosivi iraniani nel principale aeroporto civile di Beirut, in Libano. Fonti anonime che lavorano nello scalo internazionale Rafic Hariri hanno rivelato al quotidiano britannico The Telegraph che il materiale bellico verrebbe spedito dall’Iran a bordo di aerei. I velivoli verrebbero poi scaricati attraverso doganieri corrotti, che rifornirebbero il gruppo di combattenti libanese. La notizia è stata diffusa dopo che Israele ha reso noto di aver completato i piani per una eventuale operazione militare contro il sud del Libano.

Le armi di Hezbollah nell’aeroporto di Beirut

Da quanto spiegato da alcune fonti anonime dello scalo libanese, una immensa riserva di armi di Hezbollah si troverebbe all’aeroporto internazionale di Rafic Hariri. La scorta includerebbe razzi di artiglieria non guidati Falaq di fabbricazione iraniana, missili a corto raggio Fateh-110, missili balistici mobili stradali e missili M-600 con una portata compresa tra 150 e 200 miglia. Sarebbero presenti anche gli AT-14 Kornet, missili anticarro guidati da laser (ATGM), enormi quantità di missili balistici a corto raggio Burkan e l’esplosivo RDX, una polvere bianca tossica nota anche come ciclonite.

Queste rivelazioni lasciano presupporre che l’aeroporto citato, situato a sole quattro miglia dal centro di Beirut, possa trasformarsi in un importante obiettivo militare di Tel Aviv. Parlando al Telegraph, un impiegato dell’aeroporto ha dichiarato che le armi arrivano all’aeroporto sui voli dall’Iran in « misteriose grandi scatole ». « Quando hanno iniziato ad arrivare dall’aeroporto, io e i miei colleghi ci siamo spaventati perché sapevamo che stava succedendo qualcosa di strano », ha detto aggiungendo che la situazione è « estremamente grave ». Secondo gli informatori, le spedizioni dall’Iran sono aumentate notevolmente dall’inizio della guerra tra Tel Aviv e Hamas.

Cosa succede in Libano

L’anonimo lavoratore dell’aeroporto ha espresso il timore che un attacco all’aeroporto o un’esplosione potrebbe causare danni significativi all’intera città. « Beirut sarà tagliata fuori dal mondo, per non parlare del numero di vittime e danni. È solo questione di tempo prima che si verifichi un disastro anche all’aeroporto », ha spiegato. In una città che deve fare i conti con una feroce crisi economica, l’informatore sostiene che i lavoratori che collaborano con Hezbollah « camminano come pavoni » con nuovi orologi e smartphone e guidano nuove auto e che « molti soldi stanno entrando nel Paese sottobanco ». Insieme al denaro, a quanto pare, starebbero arrivando a Beirut anche armi che Hebzollah potrebbe utilizzare o spedire a gruppi alleati.

Nel frattempo proprio Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira due siti militari nel nord di Israele con droni esplosivi, ferendo gravemente un soldato, come rappresaglia per la morte di un leader di un gruppo islamista alleato in un attacco israeliano nel Libano orientale. Il movimento filo iraniano ha anche pubblicato un nuovo video che mostra quelli che ha descritto come siti in Israele con le loro coordinate, senza identificarli, cinque giorni dopo aver rivelato immagini di Haifa prese, a suo dire, da un drone che ha sorvolato questo importante porto nel nord di Israele.

Hezbollah si è inoltre pronta a rispondere a un’eventuale guerra contro Israele « con tutte le sue risorse », ha ribadito il leader del gruppo sciita, Hassan Nasrallah. « Nel caso in cui venga imposta una guerra inclusiva al Libano, la resistenza combatterà senza limiti e senza restrizioni », ha tuonato lo stesso Nasrallah.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)