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Hezbollah Mira a Haifa, Israele prepara la guerra. Il Libano sta per andare a fuoco

(Roma, 21 giugno 2024). A nord di Israele la situazione si fa sempre più complessa. Mentre nella giornata di mercoledì 19 giugno Israele ha intensificato gli attacchi in alcune aree del sud del Libano, gli occhi di Hezbollah hanno puntato su Haifa. Il 18 giugno, l’organizzazione sciita e antisionista Hezbollah ha pubblicato online un filmato, ripreso dal media libanese Al Mayadeen, della durata di 10 minuti dove si possono osservare alcune riprese fatte da un drone mentre sorvola obiettivi militari e sensibili israeliani con il fine di studiarne le specificità per preparare un piano di attacco. Il drone, appartenente al gruppo paramilitare libanese, ha sorvolato luoghi militari sensibili a nord di Israele, quindi una cittadina e la baia di Haifa, lanciando un messaggio chiaro. Hezbollah, è il messaggio in codice, conosce tutti e tre gli obiettivi strategici di deterrenza: militari, civili e strategici. In caso di guerra, quindi, il gruppo sarebbe pronto ad operare in maniera precisa su ognuno dei tre obiettivi (target civile, militare o strategico, in modo speculare agli obiettivi scelti dall’avversario, tale l’equazione insita nel messaggio in codice).

Nel video ci sono immagini molto chiare e ad altissima risoluzione dei complessi militari-industriali sorvolati, come quello di Rafael Advanced Defense Systems Ltd, azienda israeliana con sede in Haifa che costruisce sistemi di difesa militare e armi, molto vicina al ministero della difesa israeliano.

Proprio l’azienda Rafael ha interamente progettato e costituito il sistema di difesa Iron Dome che più volte negli ultimi anni abbiamo trovato sulle cronache. Iron Dome è l’unico sistema di difesa anti-missili che ha permesso ad Israele di ridurre la minaccia missilistica dai fronti libanese e palestinese.

L’escalation tra Israele e Hezbollah

Dal 7 ottobre gli attacchi di Hezbollah in territorio israeliano si sono mantenuti costanti, con un picco proprio nei primi giorni dopo gli eventi di Hamas, per poi ritornare a intervalli regolari durante tutti i primi 5 mesi del 2024. L’11 giugno però, in un attacco di Israele nel sud del libano, è stato ucciso Abu Taleb, un comandante di alto rango nelle fila di Hezbollah. La notizia ha aperto una faglia di tensione durissima tra le due fazioni.

Gli Stati Uniti nelle ultime ore pare che abbiano cercato di calmare gli animi attraverso la diplomazia, inviando Amos Hochstein in Libano. Ma, come riporta Al Mayadeen, lo stesso Hochstein si è detto pessimista dopo i colloqui avuti in territorio libanese.

Dalla parte israeliana, Israel Katz, ministro degli esteri per Israele, ha infiammato ulteriormente il dibattito pubblico sulla questione dichiarando pubblicamente su X che Israele non avrebbe problemi a preparare una guerra totale contro Hezbollah.

Le parole di Katz, in linea con la comunicazione pubblica israeliana di cui ci siamo già occupati in precedenza, sono apparse  come un ultimatum verso Hassan Nasrallah, segretario generale di Hezbollah: “Nasrallah oggi si vanta di aver filmato i porti di Haifa, gestiti da compagnie internazionali provenienti da Cina e India, e minaccia di attaccarli. Siamo molto vicini al momento in cui si deciderà di cambiare le regole contro Hezbollah e il Libano. In una guerra totale, Hezbollah sarà distrutto e il Libano sarà gravemente colpito. Lo Stato di Israele pagherà un prezzo sul fronte interno e su quello esterno, ma con una nazione forte e unita e il pieno potere dell’IDF ripristineremo la sicurezza per i residenti del nord”.

Dall’altro lato, se in un primo momento Nasrallah, rivolgendosi ai libanesi da uno schermo posto in Haret Hreik, il quartier generale del gruppo Hezbollah, nella periferia sud di Beirut, ha usato parole meno dure: “Non vogliamo una guerra totale, Hezbollah opera in aiuto di Hamas impegnando Israele sul confine con il Libano, costringendo lo Stato Ebraico a distogliere forze da Gaza e provocandogli gravi perdite economiche a causa del blocco delle attività industriali e agricole nelle città evacuate dell’Alta Galilea”. A 24 ore di distanza ha alzato i toni, probabilmente a motivo delle frasi di Katz: “Nessun posto in Israele sarà risparmiato dalle armi di Hezbollah in caso di guerra in piena regola, Hezbollah combatterà senza regole, il nemico sa bene che ci siamo preparati per il peggio”.

Quale futuro ?

Difficile dirlo. Di certo azioni così aggressive tra i due Paesi non si vedevano dalla guerra del Libano del 2006. Un ex 007 israeliano, GIora Eland, sentito da Jewish News ha raccontato di uno scenario di guerra preciso a cui Israele, secondo lui, non potrebbe sopravvivere: “Sulla base di questi sviluppi, credo che se si riesce ad organizzare un attacco simultaneo contro Israele da parte dell’Iran, Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza, milizie sciite in Siria, Iraq e Yemen e una rivolta di palestinesi in Cisgiordania, questo sarà qualcosa a cui Israele non sopravviverà”. Ellan ha parlato anche del ruolo  dell’Iran nella guerra che verrà con Israele. Proprio l’Iran avrebbe una posizione di forte vantaggio dal punto di vista militare: “Per gli ultimi 40 anni, Israele ha goduto di un vantaggio nel campo degli armamenti militari. Ma oggi, l’Iran ha missili da crociera accurati, droni suicidi e missili balistici con sensori GPS che sono molto più accurati”.

Di Raffaele Riccardo Buccolo. (Inside Over)

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