Via libera di Joe Biden all’Ucraina : dove potrà colpire in Russia con armi USA

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(Roma, 01 giugno 2024). Joe Biden ha dato il via libera all’Ucraina per un uso localizzato di armi americane sul suolo russo. Tra i big dell’Alleanza Atlantica, Washington detta la linea sulla proposta di innalzamento dell’asticella prospettata dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e a poche settimane dall’incontro previsto ai margini del G7 italiano di Borgo Egnazia col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, invitato come ospite, ove Usa e Ucraina firmeranno un trattato bilaterale di sicurezza.

Secondo l’indiscrezione raccolta da Politico.com, Biden ha dato semaforo verde all’Ucraina per l’uso di Himars, Atacms, proiettili d’artiglieria e missili a stelle e strisce in un dato teatro e con un dato fine: potranno essere bersagliati quegli assetti militari operanti nel quadrante di Kharkiv, nell’Est dell’Ucraina, dagli assembramenti di truppe alla frontiera alle batterie missilistiche e di artiglieria che bombardano la zona della città dal territorio di Mosca.

Come nota Politico, “si tratta di un cambiamento sorprendente che secondo l’amministrazione inizialmente avrebbe intensificato la guerra coinvolgendo più direttamente gli Stati Uniti nella lotta. Ma il peggioramento delle condizioni dell’Ucraina sul campo di battaglia – vale a dire l’avanzata della Russia e il miglioramento della posizione a Kharkiv – ha portato il presidente a cambiare idea”. Vince la linea del segretario di Stato Tony Blinken, da tempo sostenitore di questa misura. Mentre, al contrario, il capo del Pentagono Lloyd Austin riteneva, secondo diverse fonti, difficile fissare delle linee rosse precise all’Ucraina con questa concessione.

Vero è che negli ultimi mesi l’avventurismo ucraino fuori dai confini è aumentato. Dagli attacchi alle forze russe in Africa ai raid su Kursk e Belgorod per arrivare agli attacchi coi droni a raffinerie e impianti energetici che hanno messo a terra il 15% della produzione di petrolio russo l’Ucraina non ha lesinato operazioni oltre confine. Nessuna delle quali ha finora coinvolto però assetti di Stati come Usa, Francia, Regno Unito o una dottrina d’impiego strategicamente compiuta.

Da tempo il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov morde il freno su questo dossier e vista la situazione fattasi sempre più critica sul terreno ormai per l’Ucraina questo semaforo verde è ritenuto un altro passo in avanti nella sua capacità di difesa. Messa gradualmente a repentaglio dalla guerra di logoramento della Russia, che avanza lentamente ma inesorabilmente nella regione di Chasiv Yar. Che succederà? Una svolta ufficiale da parte di Francia e Regno Unito è da attendersi a stretto giro, mentre l’Italia ha, tramite il ministro degli Esteri Antonio Tajani, posto la pregiudiziale del divieto costituzionale dell’Articolo 11 a una mossa del genere. Ma del resto, la lezione Usa è che anche a questa richiesta ucraina si procederà rispondendo con la solita moderatezza: le linee rosse con la Russia sono chiare da tempo, e del resto anche le forniture di mezzi non arrivano più coi ritmi di inizio guerra.

La natura restrittiva del via libera va letto anche in relazione al fatto che localizzare gli spazi e perimetrare i bersagli consente agli Usa di non fare del semaforo verde la base di un’escalation. Difficilmente garantibile come fonte di successo per Kiev nella guerra. Del resto, nota l’analista militare Andrea Gaspardo, “molte delle infrastrutture produttive russe, come ci ricordiamo dalla Seconda guerra mondiale, si trovano ben al di là della capacità di colpire dei sistemi d’arma in mano all’Ucraina e all’Occidente”. Come se Biden interiorizzasse nella sua risposta la necessità di un atto dovuto e la volontà di non irritare Vladimir Putin, anche un salto di qualità nel sostegno all’Ucraina appare, di fatto, come un atto burocratico e vincolato. E una volta di più ciò mostra la natura stagnante, sul fronte strategico, di una guerra che oramai continua per autoperpetrazione. Ma che strategicamente, da tempo, ha ben poco da dire.

Di Andrea Muratore. (Inside Over)