(Roma, 21 maggio 2024). La notizia è stata riportata dall’emittente francofona « Rfi » e proviene da fonti dei ribelli tuareg del Quadro strategico permanente per la difesa del popolo dell’Azawad
L’esercito del Mali e gli “ausiliari” russi dell’ex gruppo Wagner hanno ucciso almeno 29 persone in un massacro avvenuto domenica scorsa ad Amassine, nella regione di Kidal. È quanto denunciato all’emittente francofona “Rfi” da fonti dei ribelli tuareg del Quadro strategico permanente per la difesa del popolo dell’Azawad (Csp-Dpa), secondo cui i soldati si sono posizionati presso un pozzo d’acqua e hanno ucciso gli abitanti del villaggio che si stavano recando sul posto, oltre a saccheggiare negozi e a dare fuoco alle abitazioni. Secondo le stesse fonti, più di trenta abitanti del villaggio sono stati uccisi: quattro sono stati sgozzati, gli altri sono stati fucilati o bruciati nelle loro case. Tra le vittime ci sono anche due notabili legati alle comunità tradizionali tuareg locali. Una fonte della sicurezza maliana ha confermato a “Rfi” il bilancio di 29 morti ad Amassine, sostenendo però che si trattasse di “terroristi” armati, senza specificare a quale gruppo armato appartenessero o in quali condizioni siano stati uccisi. Nessuna versione ufficiale è per ora stata fornita da parte dell’esercito di Bamako.
Lo scorso marzo circa dieci bambini sono stati uccisi in un attacco condotto con droni dell’esercito ad Amasrakad, nella regione di Gao, mentre ad ottobre una decina di civili furono decapitati a Ersane dalle Forze armate maliane (Fame) e dagli ex Wagner, nell’ambito di quella che il Csp definisce una “campagna di pulizia etnica sistematica” che prenderebbe di mira le popolazioni tuareg, arabe e fulani su cui le istituzioni internazionali indipendenti – inclusa la Corte penale internazionale – e le organizzazioni per i diritti umani dovrebbero svolgere delle indagini.