(Roma, Parigi, 20 maggio 2024). Ieri 19 maggio 2024 il quartiere “La Gombe” di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo (RDC), è stato teatro di un drammatico tentativo di golpe quando un gruppo di militari ribelli ha attaccato le guardie del Vice Primo Ministro Vital Kamerhe. Il politico della RDC è anche capo del dicastero dell’Economia nonché candidato alla presidenza dell’Assemblea nazionale. L’evento, che ha scosso la nazione e la comunità internazionale, si è concluso con l’arresto dei principali artefici del colpo di Stato e la riaffermazione del controllo da parte delle forze governative.
Il tentativo di golpe è iniziato all’alba, quando unità ribelli, apparentemente guidate da ufficiali di medio rango scontenti, hanno preso d’assalto diverse postazioni chiave nella capitale. Tra gli obiettivi principali c’erano il Palazzo Presidenziale, la sede del Parlamento e alcune stazioni radiofoniche e televisive, nel tentativo di ottenere il controllo delle comunicazioni. Il portavoce del ministro, Michel Moto Muhima, ha fatto sapere che “due agenti di polizia e uno degli aggressori sono morti durante l’attacco. Kamerhe e la sua famiglia sono sani e salvi”. Nel contempo alcuni uomini delle unità ribelli sarebbero riusciti a penetrare nel Palais de la Nation, situato nel nord di Kinshasa, dove hanno rimosso la bandiera e issato quella dello Zaire, storico nome del paese sotto la dittatura di Mobuto Sese Seko.
La Reazione delle Forze Governative
La risposta delle forze governative è stata rapida e decisa. Le unità lealiste, supportate dalle forze speciali e dalla Guardia Presidenziale, sono riuscite a respingere gli assalitori dopo alcune ore di scontri a fuoco. Fonti ufficiali riportano che il Presidente Tshisekedi è stato trasferito in un luogo sicuro subito dopo l’inizio degli scontri e ha seguito le operazioni di contrasto in costante contatto con i suoi comandanti militari. Stando a fonti del Ministero della Difesa il leader dei ribelli era il politico Christian Malanga, ex ufficiale e uomo d’affari congolese. Malanga è stato ucciso nel tentativo di entrare nel Palais de la Nation insieme agli altri ribelli. Da tempo viveva negli Stati Uniti e sosteneva il ritorno di un nuovo Zaire. Tra i suoi fedeli vi sarebbe Benjamin Zalman-Polun, nazionalità statunitense, che è stato arrestato insieme agli altri ribelli tra i quali il figlio dello stesso Malanga.
Il Contesto del Golpe
Il tentativo di colpo di stato avviene in un momento di estrema tensione politica e sociale nella RDC. Nonostante i progressi economici e le riforme promesse dal governo del Presidente Tshisekedi, il paese continua a essere afflitto da una profonda instabilità politica, corruzione endemica e conflitti armati nelle regioni orientali. Molti degli scontenti appartengono alle forze armate i quali lamentano degli stipendi arretrati e la mancanza di risorse.
Il quadro di questo golpe si inserisce in un complesso scenario che riguarda tutta l’Africa. Nell’area del Sahel, Mali, Burkina Faso e Niger hanno cacciato le truppe francesi e hanno richiesto l’aiuto della Russia per controllare le insurrezioni jihadiste. A loro sembrerebbe voglia unirsi anche il Senegal almeno stando alle parole del Primo Ministro Ousmane Sonko il quale lo scorso giovedì ha sollevato la possibilità di chiudere le basi militari francesi nel paese.
Reazioni Internazionali
La comunità internazionale ha condannato unanimemente il tentativo di golpe. L’Unione Africana, attraverso un comunicato ufficiale, ha riaffermato il suo supporto al governo di Tshisekedi e ha esortato tutte le parti a risolvere le loro divergenze attraverso il dialogo. Le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno espresso preoccupazione per la situazione, chiedendo un ritorno rapido alla normalità e il rispetto dello stato di diritto.
Quali conseguenze ?
Sebbene il governo abbia ristabilito il controllo, il tentativo di golpe evidenzia le fragilità strutturali della RDC. La sicurezza interna rimane un problema critico, e il governo dovrà affrontare le cause profonde del malcontento per evitare futuri tentativi di destabilizzazione. Le prossime settimane saranno cruciali per determinare se Tshisekedi riuscirà a consolidare il suo potere e a intraprendere le riforme necessarie per stabilizzare il paese.
Il tentativo di golpe a Kinshasa è un chiaro segnale delle tensioni latenti che minacciano la stabilità della Repubblica Democratica del Congo. La risoluzione pacifica e il rafforzamento delle istituzioni democratiche sono fondamentali per garantire un futuro di pace e prosperità per la nazione. Nel frattempo il mondo osserva con attenzione e si chiede se dietro i ribelli ci sia un mandante.
Di Manuele Avilloni. (Inside Over)