(Roma, Parigi, 11 maggio 2024). L’ambasciatore di Israele fa a pezzi la Carta in Assemblea. l’Italia si astiene. Netanyahu intensifica l’operazione malgrado i moniti di Biden
L’ONU rilancia la membership piena della Palestina e scatena l’ira di Israele. L’Assemblea Generale ha adottato a maggioranza dei due terzi una risoluzione che migliora lo status palestinese garantendogli diversi diritti aggiuntivi, ma non quello di voto. Ora, il via libera del Consiglio di sicurezza, dove gli Usa il mese scorso hanno posto il veto, è infatti condizione necessaria per un’eventuale approvazione piena da parte dell’Assemblea.
Ma la risoluzione approvata a larghissima maggioranza, con 143 sì, 9 no e 25 astensioni, tra cui l’Italia e altri Paesi europei, prevede comunque alcuni privilegi aggiuntivi. Il ministro degli Esteri dello Stato ebraico Israel Katz ha bollato la mossa come una «decisione assurda».
Il fronte
Israele va avanti per la sua strada. L’Idf ha accerchiato la parte orientale di Rafah dopo che il Gabinetto di guerra ha votato, all’unanimità, «l’intensificazione» dell’operazione militare nella città più a sud della Striscia di Gaza. E ora non si esclude che l’esercito possa entrare più a fondo nel centro di Rafah.
La scelta del vertice politico di Israele è una nuova prova del crescente e drammatico scollamento con gli Usa, dopo che il presidente Joe Biden aveva ammonito lo Stato ebraico che se fosse andato avanti su Rafah non gli avrebbe più fornito armi.
Rafah, ha indicato la votazione del Gabinetto di guerra, rimane uno snodo centrale della strategia attuale dell’Idf. I tank e le truppe hanno preso il controllo della strada principale che separa la parte est da quella ovest della città. Sono ripresi anche i lanci di razzi di Hamas da Gaza verso il territorio israeliano: proprio da Rafah ne sono stati lanciati – secondo il portavoce militare – ben 9 su Beer Sheva (dove non si vedevano da tempo) e soprattutto sul valico di Kerem Shalom, da dove transitano i camion umanitari per i civili di Gaza e che Israele aveva chiuso dopo l’uccisione di 4 soldati nei giorni scorsi e poi riaperto.