Si dimette l’inviato dell’ONU in Libia

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(Roma, Parigi, 16 aprile 2024). Il senegalese Abdoulaye Bathily ha lasciato l’incarico dopo diciotto mesi e ha puntato il dito contro “interferenze economiche straniere” che hanno “fatto del Paese una preda”

L’inviato Onu in Libia, il senegalese Abdoulaye Bathily, ha annunciato le sue dimissioni al segretario generale Antonio Guterres, rimettendo l’incarico dopo appena diciotto mesi. Non è chiaro quando lascerà tecnicamente l’incarico che gli era stato conferito nel settembre di due anni fa per portare al voto il Paese, dilaniato dallo scontro tra due opposte fazioni, e in piena crisi dal 2011, anno della caduta di Muammar Gheddafi. “Ho girato per diciotto mesi il Paese – ha spiegato ai giornalisti, al Palazzo di Vetro – sono andato a nord, sud, est, ovest, ho incontrato comunità, fatto di tutto per trovare una soluzione”.

Bathily, che è l’ennesimo inviato Onu in Libia ad arrendersi, ha parlato di “interferenze economiche straniere” che hanno “fatto della Libia una preda” e complicato il compito di trovare una soluzione per portare il Paese verso elezioni democratiche. “Non c’è bisogno di fare nomi – ha risposto ai reporter che chiedevano di indicare quali Paesi avessero ostacolato la sua missione e quali avessero cercato di trovare una soluzione – ciò che è importante è che in questi mesi abbiamo assistito a iniziative parallele”. “Sono convinto – ha sottolineato l’inviato Onu – che fintanto la crisi sarà monopolizzata dagli attuali leader non arriveremo da nessuna parte, perché sono interessati allo status quo che è perfetto per garantire i loro interessi”. “La Libia – ha concluso – merita una migliore leadership”.

Di Massimo Basile. (AGI)