Mosca muove caccia e bombardieri: cosa rivela la nuova strategia di Putin

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(Roma, 08 marzo 2024). La Russia ha intensificato le attività in prima linea sfruttando le capacità della sua aeronautica. Mosca sembra esser disposta a mettere maggiormente a rischio i suoi piloti per supportare la fanteria a terra

Archiviato il discorso Avdiivka, la città orientale conquistata il mese scorso, la Russia ha intensificato le attività in prima linea sfruttando le capacità della sua aeronautica. I velivoli di Mosca sono però finiti spesso sotto il fuoco nemico, visto che nelle ultime settimane le forze di Kiev hanno abbattuto molteplici bersagli. Gli ucraini sostengono, in particolare, di aver distrutto 14 mezzi nemici, compresi svariati cacciabombardieri Sukhoi Su-34 e Su-35, e un paio di Beriev A-50. Impossibile sapere se questi numeri sono esatti, anche se gli uomini guidati da Volodymyr Zelensky amplificano le cifre con l’intenzione di fiaccare il morale avversario e risollevare il proprio.

L’aeronautica della Russia in prima linea

Come ha spiegato France 24, le sortite russe nei cieli dell’Ucraina sono aumentate notevolmente nelle ultime settimane. Dopo aver subito pesanti perdite durante il primo mese dell’offensiva, l’aeronautica del Cremlino si era mantenuta per larghi tratti di tempi a distanza dalle difese antiaeree occidentali schierate da Kiev. Adesso il trend si è invertito e la Russia sembra esser disposta a mettere maggiormente a rischio i suoi piloti per supportare la fanteria a terra.

« Per ottenere la vittoria ad Avdiivka, i russi hanno rafforzato il ruolo dell’aviazione e stanno cercando di mantenere lo slancio », ha affermato il generale Dominique Trinquand, ex capo della missione militare francese all’Onu. « Naturalmente, più aerei sono nel cielo, maggiori sono le possibilità di abbatterli. Inoltre, quando i piloti forniscono supporto a terra, sono costretti a scendere di quota, una vulnerabilità di cui probabilmente gli ucraini stanno approfittando », ha aggiunto.

Bombe letali

Lo sforzo russo è senza ombra di dubbio costoso, sia in termini economici che umani, ma starebbe in parte dando i suoi frutti agevolando la vita ai soldati schierati sul campo. Scendendo nei dettagli, avvicinandosi agli obiettivi il più possibile, l’aeronautica di Mosca sta aumentando l’efficacia delle potenti bombe plananti montate sui caccia Sukhoi. Queste munizioni guidate, in grado di volare su lunghe distanze fino alla linea del fronte, hanno ridotto il rischio che gli aerei russi vengano abbattuti. Possono inoltre facilmente distruggere i bunker sotterranei che ospitano i soldati ucraini.

« Queste bombe distruggono completamente qualsiasi posizione », ha scritto in un post su X il 16 febbraio Egor Sugar, un soldato ucraino che ha combattuto ad Avdiivka ed è attivo sui social network. « Tutti gli edifici e le strutture si trasformano semplicemente in una fossa dopo l’arrivo di appena uno », ha concluso. Dal canto suo, l’Ucraina ha riferito di aver intensificato gli sforzi aerei, anche se le sue scorte di munizioni sono molto più limitate di quelle della Russia. Kiev, ad esempio, ha fatto sapere di aver sganciato una bomba planante AASM Hammer di fabbricazione francese su un deposito di rifornimenti russo a Kozachi Laheri, sulla riva sinistra del fiume Dnepr, uno dei numerosi missili Hammer sganciati su posizioni nemiche negli ultimi giorni.

La strategia di Mosca

Mosca dà l’impressione di essere determinata a voler trarre vantaggio dalla vittoria di Avdiivka, anche se questo significa sacrificare diversi piloti e jet Sukhoi (che costano circa 85 milioni di dollari ciascuno). Le forze russe sembrano, insomma, tollerare un aumento del tasso di perdite aeree per condurre attacchi con bombe plananti a sostegno delle operazioni offensive in corso nell’Ucraina orientale, ha spiegato il think tank l’Institute for the Study of War.

« Dopo la vittoria ad Avdiivka, i russi si rendono conto che l’Ucraina non ha preparato bene le sue posizioni difensive, quindi vogliono cogliere l’opportunità per spingere le forze di Kiev », ha aggiunto Trinquand. Appare dunque evidente come Mosca stia cercando di spingere sul pedale dell’acceleratore puntando anche e soprattutto sull’aeronautica. A costo di subire perdite di velivoli e piloti non trascurabili.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)