(Roma, 31 gennaio 2024). Un monito «duro e deciso» è stato rivolto da Mosca agli Stati Uniti perché non diano corso ad un piano che prevedrebbe di tornare a schierare nel Regno Unito missili con testate nucleari puntati contro la Russia. Un segnale in più, se ce n’era bisogno, delle tensioni crescenti tra quelli che tornano ad essere i due blocchi della Guerra Fredda, accompagnate dagli allarmi quasi quotidiani dai Paesi della Nato su un possibile attacco russo. Citando un documento del Pentagono, che parla di crescenti minacce dalla Russia, il Telegraph ha scritto che Washington è intenzionata a schierare armi nucleari nella base della Raf di Lakenheath nel Suffolk, da dove le aveva rimosse nel 2008. Nel commentare le indiscrezioni, il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov ha avvertito quelle che ha definito «le teste calde di Washington» che una decisione del genere porterà solo «un aumento del grado generale di escalation e minaccia in Europa» senza rafforzare «né la sicurezza del Regno Unito né quella degli Stati Uniti».
Continuano nel frattempo i bombardamenti russi sull’Ucraina. Dal primo gennaio, ha scritto Zelensky su X, le forze di Mosca hanno lanciato oltre 330 missili e 600 droni. Kiev ha quindi bisogno di dotarsi di uno «scudo aereo sufficientemente forte», ha sottolineato il presidente, ribadendo le sue richieste di un maggiore sostegno militare dai Paesi della Nato anche nell’incertezza che permane sui nuovi aiuti, in particolare quelli che il presidente americano Joe Biden sta chiedendo al Congresso di approvare. «Per gli Usa abbandonare il conflitto in Ucraina in questo momento cruciale e tagliare il sostegno a Kiev sarebbe un autogol di proporzioni storiche», ha scritto il capo della Cia William Burns, ex ambasciatore a Mosca, in un articolo per Foreign Affairs. Ma il presidente francese Emmanuel Macron ha messo in conto un’eventuale defezione di Washington affermando che «se gli Stati Uniti dovessero scegliere sovranamente di interrompere o ridurre gli aiuti», spetterebbe agli europei sostenere l’Ucraina «a lungo termine». Kiev dice di voler fare anche da sola.