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Lo scambio di armi tra Putin e Kim Jong Un allarma l’Occidente

(Roma, 10 gennaio 2024). La Corea del Nord starebbe sfruttando il know-how della Russia per i satelliti spia, fornendo in cambio missili per l’invasione dell’Ucraina

Decine di Stati si sono uniti all’Ucraina nel condannare i trasferimenti di missili balistici tra Corea del Nord e Russia, sostenendo che i due Paesi stanno violando le sanzioni delle Nazioni Unite. La dichiarazione congiunta, siglata anche dall’Italia, vede la firma di 47 Paesi, inclusi gli Stati Uniti, numerosi Stati membri dell’Unione europea e il Regno Unito, insieme ad Argentina, Giappone e Corea del Sud. « Condanniamo con la massima fermezza l’esportazione della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc) e l’approvvigionamento russo di missili balistici della Rpdc, nonché l’uso di questi missili da parte della Russia contro l’Ucraina il 30 dicembre 2023 e il 2 gennaio 2024 », si legge nella nota pubblicata anche sul sito del ministero degli Esteri italiano. « Il trasferimento di queste armi aumenta la sofferenza del popolo ucraino, sostiene la guerra di aggressione della Russia e mina il regime globale di non proliferazione », aggiungono i firmatari.

Scambio di armi tra Mosca e Pyongyang

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue, parlando con la stampa ha sottolineato che la cooperazione tra Mosca e Pyongyang fornirebbe anche approfondimenti tecnici e militari alla Corea del Nord. « Siamo profondamente preoccupati per le implicazioni per la sicurezza che questa cooperazione ha in Europa, nella penisola coreana, in tutta la regione indo-pacifica e in tutto il mondo », ha affermato. I Paesi della Nato e i loro alleati hanno in programma di sollevare la questione presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 10 gennaio. « Il trasferimento di missili balistici, insieme a qualsiasi altra arma e materiale correlato, dalla Rpdc alla Russia viola palesemente molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite […] che la stessa Russia ha sostenuto », spiega la dichiarazione congiunta, in cui si precisa che i Paesi firmatari stanno « monitorando da vicino ciò che la Russia fornisce alla Corea del Nord in cambio di queste esportazioni di armi ». Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov si è rifiutato di commentare le accuse relative ai trasferimenti di armi. All’appello degli Stati membri dell’Ue manca l’Ungheria di Viktor Orban, che continua a tessere intensi rapporti col Cremlino e a dicembre si è messo di traverso rispetto ai fondi Ue da inviare a Kiev.

Relazioni più intense tra Putin e Kim Jong Un

Sin dal 2022 sono emersi rapporti sui progetti di Mosca di acquistare armi dalla Corea del Nord per utilizzarli nell’invasione dell’Ucraina. Ad agosto dello scorso anno, l’inviata statunitense delle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield aveva dichiarato all’organizzazione che Mosca stava negoziando « potenziali accordi per quantità significative e molteplici tipi di munizioni ». Il mese successivo Vladimir Putin e Kim Jong Un si sono incontrati durante un vertice al cosmodromo di Vostochny, il più importante centro di lancio satellitare della Russia e simbolo delle ambizioni spaziali russe. Putin affermò che Mosca avrebbe aiutato Pyongyang a costruire satelliti, mentre il dittatore nordcoreano promise il suo sostegno per quella che definì la « lotta giusta » della Russia, con un riferimento implicito all’Ucraina. A quel punto si sono intensificate le speculazioni relative ad un accordo tra i due Paesi per lo scambio di armi.

Satelliti spia e missili balistici

A novembre la Corea del Nord ha annunciato il successo del suo primo satellite spia militare, facendo risuonare l’allarme a Washington, Tokyo e Seul. Il 31 dicembre Kim Jong Un ha annunciato che prevede di lanciarne altri tre quest’anno. Ai primi di gennaio Pyongyang ha sparato circa 200 proiettili di artiglieria al largo della sua costa occidentale. Il pericolo è stato tale da spingere Seul ad ordinare ai civili delle isole di Yeonpyeong e di Baengnyeong di evacuare. Gli analisti temono che le relazioni tra le due Coree rischi di degenerare rapidamente.

Nello stesso periodo, tra Natale e Capodanno, la Russia ha intensificato i lanci missilistici e di droni contro l’Ucraina, affermando di aver preso di mira fabbriche, centri di riparazione di armi e altre strutture militari, in particolare nelle aree di Zaporizhzhia e Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina. In realtà gli edifici colpiti e le vittime sono spesso civili. Per tenere elevata la pressione su Kiev dall’inizio dell’anno sarebbero stati lanciati complessivamente 125 missili balistici.

Di Alessia Capasso. (Europa Today)

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