Libia: il principe ereditario Mohammed al Senussi punta al ritorno in patria

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Il principe ereditario della Libia, Mohammed al Senussi, sarebbe pronto a tornare in patria per rilanciare il dialogo nazionale con tutti gli attori coinvolti nel processo di transizione che dovrebbe portare il Paese alle elezioni e mettere fine al prolungato stallo politico. È quanto emerge dalla dichiarazione arrivata in occasione dell’anniversario dell’indipendenza della Libia (24 dicembre 1951), in cui Al Senussi, durante il discorso annuale, ha sottolineato la necessità di ritrovare unità nel Paese, dopo anni di tensioni e conflitti.

All’inizio di quest’anno, in risposta a una richiesta del popolo libico e nel contesto di un prolungato stallo che ha bloccato le ripetute iniziative di pace guidate dalle Nazioni Unite, il principe Al Senussi ha avviato una serie di consultazioni a livello nazionale per promuovere il dialogo tra i vari attori presenti in Libia, tra cui figure politiche nazionali, leader di comunità locali, autorità municipali, rappresentanti tribali, capi religiosi, gruppi di minoranza, sindacalisti, attivisti, studenti e accademici. Il principe ereditario, nel corso del suo discorso annuale, ha inoltre annunciato l’apertura di una “seconda fase”, che dovrebbe svolgersi sul suolo libico e dovrebbe vedere la partecipazione dello stesso Al Senussi a diversi incontri in varie città, con l’obiettivo di trovare consenso per un accordo di transizione e di farlo tornare in Libia per la prima volta dopo trent’anni.

Al centro delle discussioni c’è l’appello al ritorno alla Costituzione dell’indipendenza del 1951, in grado, secondo Al Senussi, di esprimere l’identità nazionale e incarnare le aspirazioni collettive verso una monarchia costituzionale democratica. Il principe ereditario ha invitato la comunità internazionale e le istituzioni, in particolare le potenze regionali e i Paesi vicini, a unirsi a questo dialogo nazionale inclusivo, sottolineando la necessità di sostenere l’iniziativa per promuovere una visione unificata per il futuro della Libia.

(Nova News)