«Nero colonialismo»: ora il leader Houthi minaccia l’Italia

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(Roma, 20.12.2023). Il leader del gruppo sciita yemenita di Ansar Allah, Abdul Malik al-Houthi, ha accusato gli Usa di essere « complici degli orribili crimini che accadono in Palestina » e alcuni Paesi europei, Italia compresa, di avere « una nera storia coloniale alle spalle »

Gli Houthi hanno puntato il dito contro gli Stati Uniti e i Paesi che hanno scelto di partecipare alla task force navale organizzata da Washington per ripristinare la sicurezza marittima nel Mar Rosso. Il leader del gruppo sciita yemenita di Ansar Allah, Abdul Malik al-Houthi, ha lanciato una durissima invettiva in un discorso trasmesso dall’emittente Al-Masirah. Nello specifico, Al-Houthi ha accusato gli Usa di essere complici di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, e i loro partner – Italia compresa – di avere una « nera storia coloniale » alle spalle.

Il messaggio degli Houthi

Al-Houthi ha dichiarato che gli Stati Uniti sono « complici degli orribili crimini che accadono in Palestina ». Secondo il capo del gruppo filo iraniano, inoltre, « alcuni Paesi europei come Francia, Germania e Italia hanno una nera storia coloniale » alle spalle, e da loro « non ci aspettiamo che svolgano un ruolo positivo a beneficio del popolo palestinese ».

Per quanto riguarda la crisi del Mar Rosso, il leader yemenita ha affermato che i suoi uomini non hanno intenzione di colpire il trasporto marittimo internazionale ma soltanto « quello sionista ». « Non prendiamo di mira il trasporto marittimo globale, ma piuttosto quello sionista », ha chiarito, a suo modo, Al-Houthi.

In riferimento alla nuova coalizione a guida Usa che vuole fermare i loro attacchi, invece, il capo degli Houthi ha dichiarato che « tale iniziativa viola i diritti dei Paesi che si affacciano sul Mar Rosso » e, ha proseguito, contro di essa « dobbiamo agire perché danneggia la navigazione internazionale ». Ricordiamo che l’Italia ha annunciato che metterà a disposizione della coalizione una fregata.

Minacce e avvertimenti

Sono quindi seguite minacce e avvertimenti. « Le linee di navigazione sono sicure per tutte le navi, ad eccezione delle navi legate all’entità nemica israeliana o dirette ai porti della Palestina occupata », ha aggiunto ancora Al-Houti, sottolineando che lo Yemen si difenderà nel caso in cui dovesse essere esposto a qualsiasi attacco. « Qualsiasi tentativo di impedirci di svolgere il nostro dovere religioso e umanitario nel sostenere la Palestina riceverà una risposta severa. Gli altri Paesi non dovrebbero impegnarsi e sacrificarsi al servizio di Israele », è quindi stata la chiosa finale.

In precedenza, i ribelli yemeniti si erano fatti sentire attraverso una nota ripresa da Al Jazeera. « La coalizione internazionale annunciata dall’America con il pretesto di proteggere la navigazione marittima nel Mar Rosso è un’alleanza per proteggere l’entità israeliana e per proteggere le navi israeliane. È parte integrante dell’aggressione contro il popolo palestinese, Gaza e le nazioni arabe e islamiche », si poteva leggere nel comunicato al vetriolo.

Secondo gli Houthi, infine, le forze armate dello Yemen non rappresenterebbero alcuna minaccia per nessun Paese. « Prendiamo di mira solo le navi israeliane o quelle dirette verso i porti israeliani. Affermiamo la nostra ferma posizione nel sostenere il popolo palestinese fino alla fine dell’aggressione israeliana e alla revoca dell’assedio alla Striscia di Gaza », hanno spiegato i ribelli.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale)