L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Germania: tedesco-iraniano condannato per l’attentato contro la sinagoga di Bochum

(Roma, 19.12.2023). La corte ha dimostrato che il condannato aveva organizzato l’attacco con un contatto in Iran

Il tribunale di Duesseldorf ha condannato a due anni e nove mesi di reclusione un tedesco-iraniano per l’attentato incendiario contro la sinagoga di Bochum, avvenuto nella notte del 17-18 novembre 2022. Come riferisce il settimanale “Der Spiegel”, l’imputato è stato riconosciuto colpevole di “cospirazione per commettere un incendio doloso e incendio doloso aggravato”. La corte ha dimostrato che il condannato aveva organizzato l’attacco con un contatto in Iran, ma ne ha interrotto l’esecuzione sul posto per “paura di essere scoperto”. Pertanto, il tedesco-iraniano lanciò una bottiglia molotov non contro la sinagoga di Bochum, bensì contro una scuola vicina. Secondo i giudici, l’attentato è stato pianificato dalle “autorità statali iraniane”, la cui posizione contro Israele era condivisa dall’imputato. Il tedesco-iraniano ha lanciato l’ordigno incendiario contro la scuola perché la sinagoga gli sembrava troppo ben protetta. L’autore dell’attentato è stato arrestato a seguito della denuncia sporta alla polizia da un suo conoscente, che il condannato intendeva reclutare come complice. Inoltre, le autorità avevano intercettato telefonate e messaggi del tedesco-iraniano. L’imputato ha confessato di aver lanciato la bottiglia molotov contro la scuola, ma ha negato che l’attacco fosse effettivamente mirato alla sinagoga.

Nella notte del 17-18 novembre, un altro attentato prese di mira l’abitazione del rabbino della sinagoga vecchia a Essen, contro cui ignoti esplosero colpi d’arma da fuoco. Secondo la Procura generale federale (Gba) e l’intelligence tedesca, la responsabilità degli attacchi sarebbe da imputare a un cellula attiva in Germania dei Guardiani della rivoluzione islamica dell’Iran, noti come pasdaran. A capo del gruppo vi sarebbe Ramin Yektaparast, nato da immigrati iraniani a Moenchengladbach nel 1988 e già affiliato ai Bandidos, organizzazione criminale fondata negli Stati Uniti e diffusa in altri Paesi. Da anni, i Bandidos sono coinvolti in una faida su scala globale con i rivali Hells Angels, a cui partecipano le rispettive filiali in Germania. Nel 2012, Yektaparast è transitato con alcuni seguaci dai Bandidos agli Hells Angels, scatenando una guerra tra le due bande con morti e feriti nel Basso Reno.

Sospettato di concorso in omicidio, nel 2021 Yektaparast è fuggito in Iran, inseguito da un mandato di arresto internazionale emesso dalla magistratura tedesca. Nel Paese di origine dei suoi genitori, il tedesco-iraniano sarebbe stato reclutato dai pasdaran che, secondo il Gba, avrebbero pianificato gli attentati antiebraci in Nordreno-Vestfalia dove si trovano Bochum, Essen e Moenchengladbach. I sospetti comprendono attività di servizio segreto straniero e terrorismo di Stato. Da tempo, l’intelligence tedesca segnala che l’Iran ha redatto liste di obiettivi ebraici in Germania. I sospetti del Gba sul coinvolgimento dei pasdaran si fondano sulla contemporaneità degli attacchi antisemiti in Nordreno-Vestfalia, che lascia presumere un’azione preparata. L’attività dei servizi segreti iraniani in Germania avrebbe quindi sperimentato un salto di qualità: dalla provocazione politica e dall’osservazione dei dissidenti all’azione armata.

Secondo “Der Spiegel”, il commando dei pasdaran guidato da Yektaparast sarebbe stato segnalato alle autorità tedesche da un’agenzia di intelligence straniera, che potrebbe essere il Mossad, il servizio segreto esterno di Israele. Allo stesso tempo, l’agenzia avrebbe avvertito che sono previsti altri attacchi antisemiti da parte del gruppo. Tra gli obiettivi vi sarebbe una personalità di alto rango, non meglio precisata. Si tratterebbe del presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania (Zdj), Josef Schuster. Su Instagram, Yektaparast ha affermato di “prendere assolutamente le distanze da accuse e sospetti” e ha sottolineato di non aver mai subito condanne in Germania, se non per un reato stradale.

(Nova News)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème