(Roma, Parigi, 21.11.2023). Il Dipartimento di Stato americano ha approvato, venerdì scorso, la potenziale vendita al governo giapponese di 400 missili da crociera di tipo BGM-109 Tomahawk.
Stando a quanto riportato, per Tokyo il costo preventivato dell’operazione si aggirerebbe intorno ai 2,35 miliardi di dollari, con cui verrebbero acquistati, tra le altre cose, anche 14 Tactical Tomahawk Weapon Control Systems, diverse parti di ricambio e un certo numero di attrezzature e servizi di supporto.
Quanto ai missili, invece, 200 di essi apparterrebbero alla versione Block IV e altrettanti alla più avanzata variante Block V.
Verosimilmente assegnati alle più moderne unità della Japan Maritime Self-Defense Force, tali sistemi costituiscono un’evidente dimostrazione di come, al fine di bilanciare la crescente aggressività di Cina, Russia e Corea del Nord, Tokyo abbia, ormai, abbracciato una postura strategica molto diversa rispetto a quella dei decenni scorsi, caratterizzata, tra le altre cose, dalla pressoché totale assenza di sistemi d’arma di natura puramente offensiva.
Con una gittata di oltre 1.600 km, infatti, questi cruise consentiranno allo strumento militare giapponese di colpire in profondità il territorio nemico e neutralizzare con un elevatissimo grado di precisione diverse tipologie di obiettivi paganti, come basi, caserme, centri di comando e controllo e infrastrutture critiche.
I primi dei missili destinati al Giappone, ossia quelli appartenenti alla versione Block IV, dovrebbero essere consegnati tra il 2025 e il 2027, mentre per l’arrivo degli altri si prevedono tempi lunghi.
Oltre ad essi, tra i vari sistemi missilistici di tipo offensivo che Tokyo mira ad introdurre nel corso dei prossimi anni figurano anche le nuove varianti del missile antinave lanciato da terra Type-12 e alcuni sistemi di tipo ipersonico attualmente in fase di studio.