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Africa: nel Nord del Mali ormai regna l’anarchia

(Roma, Parigi, 10.11.2023). Nel Nord del Mali ormai regna l’anarchia. Il disimpegno di MINUSMA sta accelerando la crisi tra FAMA-Wagner e Tuareg. In mezzo ci sono JNIM e ISGS

Nel Nord del Mali ormai regna l’anarchia, che si sta rapidamente espandendo anche ad altre aree del Paese africano dopo il ritiro dei peacekeeper ONU della missione MINUSMA, che finora hanno lasciato otto delle 13 basi nella Nazione. Da una parte ci sono le FAMA, supportate solo marginalmente dalla Wagner, e dall’altra i clan Tuareg insieme ai jihadisti del JNIM e di ISGS, che effettuano continue scorribande. L’ultima ha portato i “ribelli” locali a occupare una base della forza ONU a Kidal, bombardata poi dalle truppe regolari locali con i droni. L’attacco ha causato almeno 14 morti, miliziani secondo i soldati e civili per i Tuareg. Poche ore fa, inoltre, nella stessa area i militari maliani hanno sparato su alcuni veicoli corazzati, abbandonati dai peacekeeper e acquisiti dai “terroristi”.

Il caos nel Paese africano si espande velocemente, come conferma l’accelerazione del ritiro dei peacekeeper ONU

A ulteriore conferma della situazione disastrosa nel Mali, le stesse Nazioni Unite hanno dovuto evacuare l’ultima parte del loro contingente di MINUSMA nel Nord della nazione del Sahel, 848 soldati internazionali e alcuni equipaggiamenti, in fretta e furia. Il loro convoglio è partito senza supporto aereo e ha raggiunto Gao tra mille difficoltà. Le prossime settimane, peraltro, sono previste altri ritiri. Si comincerà con lasciare le basi a Ansongo (Nord) e Mopti (Centro) entro novembre per poi concludere definitivamente la missione nel Paese africano entro il 1 gennaio 2024 con l’abbandono delle infrastrutture ONU a Gao, Timbuktu e Bamako.

(Difesa & Sicurezza)

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