In Sudan migliaia di persone stanno fuggendo dalla capitale del Darfur occidentale, El Geneina, temendo di rimanere vittima delle incursioni delle Forze di supporto rapido (Rsf), che hanno conquistato la città e sono accusate di aver perpetrato uccisioni a sfondo etnico. Lo scrive in un comunicato Medici senza frontiere (Msf), dopo che nei giorni scorsi le Rsf – gruppo paramilitare che fa capo al generale Mohamed Hamdan « Hemeti » Dagalo, in guerra dal 15 aprile contro l’esercito sudanese per il controllo del Paese – hanno conquistato il quartier generale delle Forze armate sudanesi (Saf) a El Geneina.
Se le Rsf respingono le accuse e negano di essere coinvolte in un qualsiasi « conflitto tribale », migliaia di persone si sono date alla fuga dopo che gravi violenze sono state commesse dalle Rsf e dalle milizie arabe alleate ai danni di persone di etnia Masalit. Gli stessi aggressori avrebbero attaccato un campo per sfollati interni a Erdamta, uccidendo circa 800 persone. Secondo Msf, la maggior parte delle 7 mila persone che sono entrate in Ciad negli ultimi tre giorni sono donne e bambini che fuggono senza nulla. I combattenti delle Rsf sono per la maggior parte originari del Darfur. Il gruppo paramilitare ha conquistato vaste aree nella regione, prendendo il controllo di quattro dei cinque Stati della regione.