Erdogan chiama il Papa: «Intervenire per la pace». Francesco: «Auspico soluzione di 2 Stati»

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(Roma, 26.10.2023). Cardinale Zuppi, mediatore delle grandi crisi: Hamas è il peggior nemico dei palestinesi

Chiama il papa il presidente turco Erdogan, che ieri aveva definito Hamas non un’organizzazione terroristica ma un movimento di liberazione. Il tentativo è di tornare ad essere uno dei possibili mediatori tra i Palestinesi ed Israele che di lui non ne vuole più sapere. « Gli attacchi di Gerusalemme contro Gaza hanno raggiunto il livello del massacro, ha ribadito Erdogan,  chiedendo al Pontefice d’intervenire e criticando la mancanza d’indignazione da parte della comunità internazionale.

La posizione di Zuppi

La posizione equilibrata della Santa Sede stamattina la ricorda a tutti il cardinale Zuppi, il mediatore delle grandi crisi. La chiesa ce la mette tutta perche’ la guerra e’ il contrario di quello per cui siamo fatti, ovvero per vivere insieme. Bisogna però affrontare i nodi del conflitto – sottolinea Zuppi –  come dice il segretario dell Onu? No come dice il buonsenso, Hamas è il peggior nemico dei Palestinesi, è l’ostacolo che impedisce una soluzione negoziata sulla base del principio due popoli due stati.

L’attendismo degli USA

Nella notte sulla crisi anche Biden ha voluto chiarire la sua posizione. « Non ho mai chiesto a Netanyahu di sospendere l’offensiva di terra – ha detto il presidente americano – gli ho solo ricordato che prima sarebbe meglio portare in salvo gli ostaggi. Sullo sfondo, come scrive da tempo la stampa americana, c’e’ anche la richiesta di lasciare tempo agli Stati Uniti di riposizionarsi in Medio Oriente per poter rispondere ad ogni attacco sia contro il suo personale che eventualmente contro Israele.

Nei giorni scorsi infatti la resistenza islamica legata all’Iran ha colpito diverse volte le basi americane in Siria ed in Iraq, obbligando Washington a fare la voce grossa con Teheran: se continuerete reagiremo ha detto Biden. C’e’ la vostra mano a dirigere l’azione di Israele contro i palestinesi, accusa la guida suprema iraniana Khamenei. Il Wall Street Journal inoltre oggi spiega come molti degli assassini del 7 ottobre si siano preparati in territorio iraniano.

I retroscena di Beirut

E la tv libanese Al Manar, dopo avere mostrato le immagini del cosiddetto asse della resistenza anti israeliano: Hamas Hezbollah e Jihad islamica che si incontrava per coordinarsi a sud di Beirut a soli 100 chilometri da Israele, ha rivelato che i leader di Hamas e di Hezbollah si sono visti, sempre in Libano, proprio il 7 ottobre mentre cominciava l’attacco. Le conseguenze di una escalation  –  ricorda questa mattina anche il presidente russo Putin – possono essere estremamente pericolose e distruttive non solo per il Medio Mriente ed a Mosca nei prossimi giorni sbarchera’ il presidente dell autorità nazionale palestinese Abbas.

Di Damiano Ficoneri. (TG LA7)