Libia: il governo dell’est rinvia la conferenza per la ricostruzione di Derna

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(Roma, 01.10.2023). Il Comitato preparatorio ha motivato il rinvio « per ragioni logistiche » e per « dare alle imprese il tempo necessario per presentare studi e progetti efficaci che contribuiscano alla ricostruzione »

Il governo della Libia orientale, non riconosciuto dalle Nazioni Unite, ha posticipato la conferenza per ricostruire la città di Derna devastata dalle recenti inondazioni al primo e 2 novembre. In precedenza, l’esecutivo designato dalla Camera dei rappresentanti (il Parlamento eletto nel 2014 e che si riunisce nell’est del Paese) aveva convocato la conferenza per il 10 ottobre. Oggi, il Comitato preparatorio ha motivato il rinvio “per ragioni logistiche” e per “dare alle imprese il tempo necessario per presentare studi e progetti efficaci che contribuiscano alla ricostruzione”. Il 25 per cento della città libica di quasi 100 mila abitanti, situata a metà strada tra Bengasi e il confine con l’Egitto, è stato spazzato via dalla piena generata dal cedimento di due dighe cosiddette “embankment dam with clay fill” (cioè costituite da materiale roccioso con un’anima impermeabile costituta da argilla) durante il passaggio del ciclone sub-tropicale Daniel, che in poche ore ha scaricato l’acqua piovana che normalmente cade nell’arco di un anno. Lo scorso 29 settembre, l’inviato speciale degli Stati Uniti in Libia, l’ambasciatore Richard Norland, aveva detto che “la proposta di tenere una conferenza per la ricostruzione a Bengasi il 10 ottobre sarà sicuramente più efficace se sarà condotta congiuntamente e globalmente in coordinamento con le istituzioni che gestiscono risorse e finanziamenti tenendo conto degli interessi del popolo libico”.

Vale la pena ricordare che dal febbraio 2022 la Libia è divisa in due amministrazioni politico-militari: da una parte il Governo di unità nazionale con sede a Tripoli del premier Abdulhamid Dabaiba, riconosciuto dalle comunità internazionale e appoggiato soprattutto dalla Turchia; dall’altra il Governo di stabilità nazionale guidato dal premier designato Osama Hammad, di fatto un esecutivo parallelo con sede a Bengasi manovrato dal generale Khalifa Haftar, comandante in capo dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Enl). Dopo il disastro di Derna, le due autorità rivali hanno avviato un coordinamento – seppure al livello informale – per ricevere gli aiuti internazionali (con l’Italia in prima fila) che, sul terreno, vengono organizzati logisticamente dalle forze di Haftar. Il rinvio della conferenza sembra indicare che il governo della Libia orientale stia incontrando difficoltà a mobilitare il sostegno internazionale da parte di aziende e governi internazionali, dato il mancato di riconoscimento da parte delle Nazioni Unite e della maggior parte dei paesi del mondo.

(Nova News)