(Roma, 12.09.2023). La presenza nella delegazione nordcoreana partita per Vladivostok dei più alti funzionari del partito e dell’esercito suggerisce quali saranno i temi principali della trattativa con il presidente russo
“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”, dice il proverbio. In effetti, la scelta da parte di Kim Jong-un dei funzionari che lo hanno accompagnato nel suo viaggio in Russia la dice lunga sulle intenzioni del leader nordcoreano.
I loro nomi, e soprattutto, le loro mansioni nella gerarchia istituzionale del paese suggeriscono gli argomenti che saranno oggetto della trattativa tra Kim e Putin. E che resteranno “segreti”.
Non è infatti prevista nessuna conferenza stampa al termine del vertice che si terrà “nell’Estremo oriente russo”, probabilmente a Vladivostok al termine del Forum economico orientale
Il Cremlino ha confermato che il presidente russo e il leader nordcoreano affronteranno questioni relative alle relazioni bilaterali e alla cooperazione, ai legami commerciali ed economici e agli scambi culturali, così come agli affari internazionali e regionali, ma anche « questioni delicate ». « Temi sensibili » tra Paesi vicini di cui non si deve dar conto a nessuno.
La scorsa settimana il New York Times ha riferito che Putin da tempo cerca di avviare una trattativa sulla fornitura da parte della Corea del Nord di artiglieria e missili anticarro che Mosca potrebbe utilizzare nella guerra in Ucraina.
Una prova è la recente puntatina a Pyongyang del ministro della Difesa russo Shoigu che ha visitato una fabbrica e un’esposizione di armi con una guida d’eccezione: Kim Jong-un in persona. E che ha anche assistito a un’imponente parata militare nella capitale, con tanto di sfilata dei missili intercontinentali progettati per colpire la terraferma Usa.
In seguito, Kim ha visitato alcune fabbriche di armi della Corea del Nord, compresa una struttura che produce sistemi di artiglieria, dove ha esortato i lavoratori ad accelerare lo sviluppo e la produzione su larga scala di nuovi tipi di munizioni. Forse già pensando a una possibile esportazione in Russia.
Dal canto suo, Pyongyang punta alla tecnologia satellitare o di propulsione nucleare per sottomarini, che difficilmente potrà sviluppare in modo efficace senza aiuti esterni.
L’entourage scelto da Kim per il vertice con Putin sembra confermare queste anticipazioni.
Le immagini diffuse dai media mostrano la partenza della delegazione nordcoreana dalla stazione di Pyongyang. Un lungo tappeto rosso si snoda dall’ingresso fino al lussuoso e blindatissimo treno usato da decenni dalla famiglia Kim per gli spostamenti.
A ricevere il saluto della folla e dell’esercito schierato in alta uniforme ci sono oltre al leader nordcoreano alcune delle personalità più influenti del Paese.
Tra cui le più alte cariche militari in termini di difesa. Come Ri Pyong Chol, vicepresidente della potente Commissione militare centrale del Partito dei Lavoratori al potere e maresciallo dell’esercito, il massimo grado militare del paese. Si occupa da anni della supervisione dei programmi tattici, anche nucleari e missilistici della Corea del Nord e si è già recato in Russia al seguito di Kim Jong-il, padre dell’attuale leader, in passato.
Tra gli altri delegati figurano il maresciallo Pak Jong Chon, nuovo capo della leadership politica militare del partito; Pak Thae Song, presidente del comitato nazionale di scienza e tecnologia spaziale che si occupa dello sviluppo dei satelliti spia e Jo Chun Ryong, direttore del dipartimento dell’industria delle munizioni, al fianco di Kim durante le sue recenti visite a una fabbrica di munizioni e a un impianto missilistico.
Certamente, dunque, il leader del Nord e Putin discuteranno di una eventuale collaborazione in materia di difesa e sicurezza, compreso un possibile accordo per l’acquisto di munizioni.
Fanno probabilmente parte della delegazione anche due esperti negoziatori. Nelle immagini è infatti immortalato anche il ministro degli Esteri Choe Son Hui, determinante durante i vertici di Kim con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E’ stato promosso alla carica attuale l’anno scorso, dopo una breve retrocessione in seguito al fallito vertice del 2019 in Vietnam.
In piedi accanto al treno, è stata inoltre vista anche Kim Yo Jong, potente sorella del leader nordcoreano e alto funzionario del partito. Non è chiaro se sia partita o meno, ma il ruolo svolto nei precedenti vertici chiave del fratello lascia pensare di sì.
Sul tavolo di Kim e Putin ci saranno anche questioni economiche e aiuti alimentari: lo suggerisce la presenza nella delegazione nordcoreana di esperti di affari.
Tra loro O Su Yong, segretario del partito e direttore del dipartimento di economia; Pak Hun, vice premier del gabinetto responsabile delle costruzioni; e Han Kwang Sang, capo del dipartimento dell’industria del partito.
Secondo gli osservatori, la presenza di esperti di economia suggerisce che al centro delle trattative potrebbe esserci anche la questione dei lavoratori nordcoreani in Russia.
Le sanzioni sulla Corea del Nord emesse dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite vietano ai paesi di consentire ai nordcoreani di lavorare, ma la Russia ha continuato a rifornirsi di manodopera dai vicini di casa.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2019, nel 2017 circa 30.000 lavoratori nordcoreani vivevano in Russia, la maggior parte dei quali lavorava proprio a Vladivostok, probabile sede del vertice di questi giorni.