Niger: la Francia non riconosce nessuna legittimità alle dichiarazioni della giunta militare al potere

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(Roma, Parigi, 10.09.2023). A puntare il dito è stato, in un discorso alla televisione nazionale, il colonnello Amadou Abdramane, portavoce della giunta militare

La Francia non riconosce “nessuna legittimità” alle dichiarazioni della giunta militare salita al potere in Niger con un colpo di Stato. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine del G20 a Nuova Delhi. “Un colpo di stato da luglio scorso tiene in ostaggio un presidente democraticamente eletto”, ha sottolineato Macron, in riferimento al presidente nigerino Mohamed Bazoum. “La Francia ha una posizione semplice: chiediamo la liberazione del presidente Bazoum e la restaurazione dell’ordine costituzionale”, ha affermato il titolare dell’Eliseo.

La Francia ha portato uomini e mezzi militari in diversi Paesi dell’Africa occidentale, segnatamente in Senegal, Costa d’Avorio e Benin, in vista di un possibile intervento in Niger. Lo ha dichiarato in un discorso alla televisione nazionale il colonnello Amadou Abdramane, portavoce della giunta militare che ha preso il potere lo scorso 26 luglio a Niamey. Parigi, secondo l’ufficiale, sta continuando a dispiegare le sue forze nei Paesi della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Cedeao) per “preparare un’aggressione contro il Niger che sta pianificando in collaborazione con l’organizzazione regionale”. Secondo Abdramane, aerei cargo militari hanno portato “grandi quantitativi di materiale bellico e di equipaggiamenti in Senegal, in Costa d’Avorio e Benin, solo per nominarne alcuni”.

Dopo il golpe di luglio, la Francia si è schierata al fianco del deposto presidente Mohamed Bazoum e ha rifiutato di ritirare le proprie truppe e di richiamare il proprio ambasciatore a Niamey, Sylvain Itte, come richiesto dalla giunta ora al potere. La Cedeao, che ha sospeso il Niger, ha minacciato un intervento militare diretto in caso di mancato ripristino dell’ordine costituzionale nel Paese.

A Niamey, nel frattempo, proseguono quasi a cadenza quotidiana le manifestazioni di protesta contro la presenza militare francese, che contava prima del golpe 1.500 uomini impegnati in operazioni contro i gruppi jihadisti attivi nella regione. In Niger si trova anche un contingente statunitense composto da circa 1.100 militari, che il dipartimento della Difesa ha deciso la scorsa settimana di trasferire dalla capitale alla città di Agadez, più a nord.

(Nova News)