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Niger: la crisi peggiora tra i blackout e la scadenza dell’ultimatum di ECOWAS

(Roma, Parigi, 03.08.2023). La situazione in Niger peggiora tra i blackout e la scadenza dell’ultimatum di ECOWAS. La Nigeria taglia le forniture elettriche a Niamey e i ministri della Difesa del blocco si preparano a tutte le opzioni

La Nigeria ha tagliato le forniture elettriche al Niger in risposta al golpe. A seguito del provvedimento, che fa parte delle sanzioni imposte dall’ECOWAS, molte città del Paese africano subiscono continui blackout. Inoltre, i ministri della Difesa del blocco regionale si stanno incontrando per discutere di una possibile opzione militare, al fine di riportare l’ordine costituzionale nella Nazione e di rimettere al suo posto il presidente Mohamed Bazoum. Peraltro, continua ad avvicinarsi la scadenza di una settimana (sabato prossimo), che ECOWAS ha dato alla Giunta per lasciare il potere. Se ciò non avverrà, gli Stati della Comunità dovranno decidere quali ulteriori passi da intraprendere e l’opzione militare – pur essendo “l’ultima strada” non è esclusa, nonostante gli inviti internazionali a mantenere un atteggiamento responsabile. Su questo tasto chi spinge di più è la Francia. Parigi non è, infatti, disposta a perdere la faccia, ma soprattutto le forniture di uranio da Niamey, fondamentali per le sue centrali nucleari.

La Russia chiede prudenza, ma questa situazione conviene a Mosca

La stessa Russia, chiamata in causa nella crisi in quanto ci sarebbero delle attività di avvicinamento da parte del gruppo Wagner alla Giunta del Niger e la popolazione abbia più volte inneggiato a Mosca come un salvatore, chiede prudenza. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha fatto appello al dialogo e ha esortato le parti coinvolte a usare la forza per evitare un ulteriore deterioramento della crisi nel Paese africano. Di contro, però, però, al governo di Vladimir Putin questa sta portando benefici. Ciò, in quanto l’attenzione della maggior parte dei “nemici della Russia” è concentrata per disinnescare una situazione potenzialmente esplosiva nella regione, come conferma la nascita in pochissimi giorni di due blocchi regionali contrapposti: il Sahel, a maggioranza pro-Russia, e l’ECOWAS, schierato con l’Occidente. Di conseguenza, a parte le parole, Mosca non nutre alcun interesse a frenare la Wagner o ad adoperarsi fattivamente per comporre le fratture in tempi brevi.

Intanto, Anonymous Sudan passa all’attacco contro chi sostiene Niamey. Il primo target è la Nigeria

Intanto, anche gli hacker pro-Russia entrano nella partita in Niger. Anonymous Sudan, gruppo alleato dei collettivi vicini al Cremlino, ha lanciato una campagna di cyber attacchi di tipo DDoS contro la Nigeria. Ciò, in quanto Abuja sarebbe “colpevole” di sostenere il presidente Bazoum e di “partecipare alla pianificata invasione coloniale francese” del Paese africano, nell’ambito della sua presenza all’interno di ECOWAS. La formazione per il momento ha preso di mira MTN, il principale operatore TLC in Nigeria, ma non è escluso che prossimamente lancerà nuovi attacchi sia contro la Francia sia contro gli altri Paesi del blocco regionale. Anonymous Sudan, peraltro, recentemente era stato responsabile di una violenta cyber offensiva contro il Kenya, che aveva causato numerosi problemi alla popolazione e che aveva scatenato critiche anche all’interno dello stesso gruppo.

Di Francesco Bussoletti. (Difesa & Sicurezza)

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