(Roma, 20.07.2023). L’Est della Siria si sta riempendo di spie pro-Iran. Le SDF arrestano a Qamishli in un mese 8 agenti di Teheran. La Repubblica Islamica cerca di estendere la sua influenza, ma nella stessa area operano il SAA e la Turchia
L’Est della Siria si sta riempendo di spie pro-Iran. Lo hanno reso noto le SDF, che negli ultimi giorni hanno catturato a Qamishli cinque persone, accusate di lavorare per Teheran. Il mese scorso ne erano state arrestate altre tre, tutte di giovane età, nella stessa città della provincia di Hasaka. Secondo fonti d’intelligence, l’Iran sta cercando di estendere la sua influenza nell’area curda. Di conseguenza, ha creato una serie di network di agenti locali, che le permettano di acquisire le informazioni necessarie ad avviare iniziative per consolidare e incrementare la sua presenza nel quadrante. Nella stessa area, però, operano anche altre forze: in particolare l’esercito siriano (SAA) e le TAF turche, che stanno portando avanti analoghi tentativi. A seguito di ciò si registrano tensioni crescenti che potrebbero sfociare in un’improvvisa escalation di violenza.