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Russia: Pestata a sangue in Cecenia nota giornalista di Novaya Gazeta

(Roma, 04.07.2023). Ferito anche l’avvocato che la accompagnava per assistere a un processo a Grozny: le hanno spezzato le dita delle mani e cosparsa di vernice. La testata è la stessa di Anna Politkovskaja

La più nota giornalista investigativa russa, inviata del quotidiano indipendente Novaya Gazeta è stata ricoverata in ospedale dopo essere stata picchiata in Cecenia, ha riferito l’Ong per i diritti umani Memorial. Elena Milachina, 45 anni, esperta di Cecenia, è stata aggredita dopo essersi recata nella repubblica russa del Caucaso per seguire un processo. « Elena Milachina ha le dita rotte e di tanto in tanto perde conoscenza », ha dichiarato l’Ong in un comunicato.

La donna era in viaggio verso la capitale cecena Grozny dall’aeroporto locale con l’avvocato Alexander Nemov, quando è stata attaccata da diversi uomini mascherati, hanno riferito Novaya Gazeta (lo stesso giornale di Anna Politkovskala assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006 per i lavori svolti proprio in Cecenia) e gruppi per i diritti umani. Alla giornalista è stata rasata la testa ed è stata ricoperta di pittura verde, oltre ad aver riportato fratture delle dita delle mani. L’avvocato Alexander Nemov è stato pugnalato a una gamba. Gli aggressori li hanno minacciati dicendo che sarebbero stati puniti per il loro attivismo. Milachina e Nemov intendevano assistere a un’udienza in tribunale oggi a Grozny.

Pistola alla tempia

« Mani legate, in ginocchio, pistola puntata alla testa.. Un classico rapimento, come si faceva una volta. Non se ne vedevano da tempo. Hanno immobilizzato il tassista e l’hanno buttato fuori dall’auto, sono saliti in macchina, ci hanno piegato la testa, mi hanno legato le mani, mi hanno messo in ginocchio, mi hanno puntato la pistola alla testa. Hanno fatto tutto in modo nervoso e così non sono riusciti a legarmi le mani », ha raccontato Milachina in ospedale. Il racconto è stato ripreso in un video pubblicato da Novaya Gazeta (che ora non può più pubblicare in Russia e la fa dai paesi Baltici). Elena e Alexander sono stati picchiati con manganelli e calci. Gli aggressori hanno portato via i loro telefoni, chiedendo di sbloccarli, e hanno distrutto le loro attrezzature e i documenti.

Tatyana Moskalkova, difensore civico per i diritti umani, è intervenuta nella situazione su richiesta del comitato editoriale. La giornalista si stava recando in Cecenia per seguire il processo di Zarema Musayeva, madre dell’attivista sociale Yangulbayevs e moglie di un giudice federale. Musayeva è stata rapita dal suo appartamento a Nizhny Novgorod dalle forze dell’ordine cecene nel gennaio 2022 e portata con la forza in Cecenia. L’avvocato Nemov rappresenta i suoi interessi in tribunale, dove la sentenza sarà pronunciata oggi.

(Avvenire)

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