(Roma, 21.06.2023). È vero, la controffensiva ucraina alla riconquista dei territori occupati dai russi è «più lenta del previsto»: l’ammissione è uscita dalla bocca dello stesso presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista all’emittente britannica Bbc, mentre a Londra si teneva la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina.
Hai fretta ? blue News riassume per te:
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L’ammissione è stata subito certificata dal presidente russo Vladimir Putin, che dopo aver dichiarato che «c’è un rallentamento della controffensiva ucraina» e che «il nemico sta subendo perdite serie», ci ha messo il carico da 90: i nuovi missili nucleari balistici intercontinentali pesanti trasportabili Sarmat, in grado di veicolare all’altro capo del globo fino a dieci testate nucleari con un solo vettore – ha annunciato lo «zar» -, saranno presto pronti per il dispiegamento «in combattimento».
Il nuovo missile Sarmat aggiornato, ha avvertito il leader russo, entrerà pienamente nella «triade nucleare» – cioè la deterrenza atomica affidata ai missili lanciati da terra, dai sottomarini e dai bombardieri strategici – con cui Mosca intende «garantire sicurezza militare e stabilità internazionale».
Un messaggio indirizzato agli alleati e «armatori» di Kiev, mentre all’Ucraina è indirizzata invece la minaccia delle testate nucleari tattiche consegnate alla Bielorussia.
Il nucleare crea preoccupazione
Zelensky, pur riconoscendo che le minacce atomiche di Putin non possono essere bollate con assoluta certezza come un bluff, soprattutto se provengono da «una persona senza legami con la realtà che nel XXI secolo ha lanciato una guerra su larga scala contro il suo vicino», ha tuttavia obiettato che il capo del Cremlino «teme per la propria vita, che ama molto».
E anche il capo dei servizi segreti militari (Gru) ucraini, il redivivo Kyrylo Budanov dato per morto dai russi, si è detto convinto che «non si useranno armi nucleari».
«Nonostante tutta la mia antipatia per la Federazione russa, non ci sono poi così tanti idioti nella leadership», ha detto, rilanciando però sugli obiettivi di Kiev: «La pace in Ucraina è impossibile senza la sconfitta strategica della Russia e la riforma del governo».
Gli ucraini avanzano nella regione di Zaporizhzhia
Sconfitta strategica che per adesso sembra ancora lontana: l’esercito ucraino continua ad avanzare verso sud sul fronte di Zaporizhzhia in direzione di Berdiansk, Melitopol e la Crimea, dove sono stati liberati otto insediamenti, ha fatto sapere il generale Aleksander Tarnavsky, che guida il comando sud (Tauria).
Ma sul fronte orientale, nel Donbass, l’avanzata è sempre faticosa, lenta, costa un tributo di sangue e di mezzi elevato e incontra la resistenza più dura da parte dei russi, che hanno anche compiuto diversi contrattacchi: in quella direzione, ha riferito il portavoce delle forze armate ucraine Andryi Kovalev, «i soldati ucraini continuano a contenere l’offensiva delle truppe russe nelle direzioni di Limansk e Bakhmut», perché Mosca vorrebbe conquistare per intero i territori delle oblast di Donetsk e Lugansk.
«Alcune persone credono che questo sia un film di Hollywood e si aspettano risultati ora, ma non lo è. Ciò che è in gioco è la vita delle persone», ha commentato alla Bbc Zelensky quando ha parlato della lentezza dell’avanzata. Anche perché, ha aggiunto, almeno 200’000 chilometri quadrati di territorio ucraino sono stati minati dalle forze russe.
«Qualunque cosa qualcuno possa desiderare, compresi i tentativi di fare pressione su di noi, noi avanzeremo sul campo di battaglia nel modo che riterremo migliore», ha garantito Zelensky, ribadendo la preghiera alla Nato e all’Occidente perché non faccia mancare proprio ora, in questo momento così delicato, il sostegno militare: «Non toglieteci il terreno da sotto i piedi», è stato il suo appello.
Attacco con droni contro Mosca ?
La Russia intanto ha affermato di aver sventato un «attacco terroristico» contro Mosca compiuto con tre droni, andati fuori controllo grazie alle misure elettroniche difensive russe e precipitati.
Kiev invece ha rivendicato di aver abbattuto la scorsa notte diversi droni, fra cui almeno sei Shahed di fabbricazione iraniana.
Ma mercoledì almeno 100’000 abitanti di Kiev e dei suoi dintorni si sono trovati senza elettricità: un problema, ha spiegato la compagnia elettrica statale Ukrenergo, dovuto a danni pregressi alle infrastrutture elettriche provocati da precedenti raid aerei russi di mesi fa.