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Nuovo jolly USA contro gli sciami di droni: cosa può fare il «cannone di Thor» (Video)

(Roma, 13.06.2023). Si chiama Thor, ma non ha niente a che fare con la nota divinità germanica. Queste quattro lettere stanno per Tactical High-power Operational Responder, e indicano l’ultima arma sperimentale a energia diretta sviluppata dall’Air Force Research Laboratory (Afrl) che, nel prossimo futuro, potrebbe diventare il jolly in possesso delle forze Usa.

Stiamo parlando di un risponditore operativo tattico ad alta potenza che, lo scorso mese, ha disabilitato con successo uno sciame di droni. Ed è questo, non a caso, il suo obiettivo principale: neutralizzare molteplici Uav nemici.

In che modo ? Utilizzando esplosioni di energia a microonde ad alta potenza, così da disabilitare piccoli velivoli senza pilota facendoli cadere dal cielo. Il riferimento principale va alla Cina, visto che Pechino sta lavorando su come ottimizzare al meglio sciami di droni, presumibilmente in vista di un’eventuale offensiva su Taiwan.

Il nuovo jolly USA

Una dimostrazione del 5 aprile alla Kirtland Air Force Base ha contrapposto al cannone Usa numerosi droni di un tipo che Thor non aveva mai affrontato prima, nel “primo test di questa portata nella storia dell’Afrl”, si legge in un comunicato della struttura.

Ebbene, Thor si sarebbe rivelato eccezionalmente efficace nel disabilitare lo sciame “con il suo raggio ampio, gli alti picchi di potenza e il gimbal in rapido movimento per tracciare e disabilitare i bersagli”, ha affermato Adrian Lucero, responsabile del programma. Ken Miller, capo della divisione elettromagnetica ad alta potenza dell’Afrl, ha dichiarato che la dimostrazione è stata un “successo”.

Un portavoce del laboratorio ha tuttavia rifiutato di dire quanti o quali tipi di droni siano stati utilizzati e se chiamare il test un successo significhi il completo abbattimento di ogni drone presente nello sciame.

In termini generali, un’arma del genere è potenzialmente capace di cambiare le sorti di molteplici conflitti. Non solo quelli che potrebbero scoppiare nella regione indopacifica, ma anche l’attuale guerra in Ucraina, dove Kiev è stata più volte colpita da sciami di droni iraniani.

Come funziona Thor

Le armi a energia diretta sono state a lungo considerate promettenti. Hanno inoltre acquisito ulteriore importanza dal momento che i droni sono, di pari passo, diventati più economici, più letali e impiegabili in sciami. Thor è stato sviluppato pensando proprio ad uno scenario del genere.

Sfruttando un raggio ampio, questo sistema può eliminare più Uav alla volta, attraverso l’utilizzo di un’interfaccia simile ad un videogioco. L’arma può essere trasportata in un C-130 e rapidamente assemblata a terra. Può sfruttare altri sistemi di rilevamento e targeting o utilizzare i propri.

Da quanto emerso, il suo raggio d’azione sarebbe in grado di coprire 360 gradi e avrebbe una portata di una decina di chilometri. Andrebbe ad intervenire sulle radiazioni elettromagnetiche dei droni, rendendoli di fatto inutili.

Per quanto riguarda il lato economico, il costo di Thor, alto circa 6 metri, si aggirerebbe intorno ai 18 milioni di dollari. Dal punto di vista logistico, può essere assemblato e preparato sul campo da due soldati in un due-tre ore. Facile da utilizzare e sostanzialmente comodo, quando Thor supererà anche gli ultimi test consentirà agli Stati Uniti di avere una nuova freccia da scagliare contro le minacce future. Presumibilmente incarnate da Russia e Cina.

Di Federico Giuliani. (Il Giornale/Inside Over)

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