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Kiev: colpita diga vicino a Kherson, rischio inondazioni. Kuleba: «In pericolo migliaia di civili»

(Roma, 06.06.2023). La diga di Nova Kakhovka colpita nella notte era stata costruita nel 1956. Alta 30 metri e larga diverse centinaia e il suo bacino contiene circa 18 km cubici di acqua. Il suo danneggiamento ed eventuale distruzione, per i quali Kiev e Mosca si stanno accusando a vicenda, potrebbe quindi provocare l’inondazione dell’area circostante, compresa Kherson, riconquistata dagli ucraini alla fine del 2022. Sono circa 22mila persone si trovavano nella « zona critica » sulla riva destra del Dnepr controllata dagli ucraini. La diga e il suo bacino garantiscono il rifornimento idrico alla Crimea, annessa alla Russia dal 2014, ed alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, oltre ad alimentare la centrale idroelettrica di Kakhovka. Di grande importanza anche strategica, la diga è stata occupata dai russi subito dopo l’inizio dell’invasione e da allora è controllata da loro.

Intanto Mosca ha annunciato di aver respinto un’operazione militare su larga scala nel Donetsk e di aver ucciso 880 soldati ucraini in 24 ore. A stretto giro la replica di Kiev, che ha definito « delirante » la versione di Mosca sulla controffensiva. E Zelensky ha rivendicato successi sul campo « in direzione Bakhmut ». In questo clima è iniziata la missione di pace annunciata da papa Francesco: il cardinale Zuppi è a Kiev per « un’iniziativa che ha come scopo principale quello di ascoltare ». Il Cremlino ha già fatto sapere che non sono in programma incontri tra l’emissario del Pontefice e Putin.

(La Repubblica)

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