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Una telecamera su una forca. L’intimidazione iraniana a Roma

(Roma, 28.05.2023). Quartapelle (Pd) critica l’ambasciata iraniana per il messaggio rivolto a chi manifesta e chiede al governo Meloni di farsi sentire. Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo: “Si convochi l’ambasciatore”. Il precedente della “personale indignazione” di Mattarella per le brutali repressioni del regime di Teheran

L’ambasciata iraniana a Roma ha montato una telecamera sopra una forca. A denunciarlo è Lia Quartapelle, deputata dal Partito democratico e vicepresidente della commissione Esteri della Camera, parlando di “chiara intimidazione contro chi manifesta fuori dalla ambasciata” e auspicando che “il governo italiano non tolleri questo sfregio e si faccia sentire con parole inequivocabili”. Quartapelle presenterà un’interpellanza urgente al governo.

“Una provocazione inaudita che rispediamo al mittente con determinazione”, ha scritto Pina Picierno, collega di partito di Quartapelle e vicepresidente del Parlamento europeo. “Si convochi immediatamente l’ambasciatore e si demolisca questo orrore”, ha aggiunto.

Da inizio anno l’ambasciata iraniana a Roma è guidata da Mohammad Reza Sabouri (qui il suo profilo). A gennaio, in occasione presentazione delle lettere credenziali, il Quirinale aveva diffuso una nota parlando di un “breve colloquio” in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva “espresso la ferma condanna della Repubblica Italiana e la sua personale indignazione per la brutale repressione delle manifestazioni e per le condanne a morte e l’esecuzione di molti dimostranti”. Come notato su Formiche.net, non si ricorda un’altra occasione in cui il Capo dello Stato abbia comunicato “la sua personale indignazione”. Mattarella aveva “sollecitato” l’ambasciatore a “rappresentare” alle autorità iraniane “l’urgenza di porre immediatamente fine alle violenze rivolte contro la popolazione. Il rispetto con cui l’Italia guarda ai partner internazionali e ai loro ordinamenti trova un limite invalicabile nei principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, si sottolineava ancora nella nota del Quirinale.

Di Gabriele Carrer. (Formiche)

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