(Roma, Parigi, 12.05.2023). Il presidente ucraino è atteso a Roma nella mattinata di sabato. Anche se i dettagli non sono stati resi noti per ragioni di sicurezza, le agende sia del presidente del consiglio Giorgia Meloni che di Papa Francesco sono state aggiornate in previsione dell’arrivo in Italia di Volodymyr Zelensky. La visita è molto attesa. Si tratta della prima nel nostro Paese da quanto è iniziata la guerra. La prima tappa dovrebbe portare il capo dello Stato ucraino a Palazzo Chigi. Poi l’atteso incontro in Vaticano con il Pontefice nel pomeriggio. Forse, in serata, anche un faccia a faccia al Quirinale con il presidente Mattarella.
L’incontro con il Papa
Delle tappe romane di Zelensky si è iniziato a parlare solo negli ultimi giorni. Fino alla scorsa settimana, c’erano indiscrezioni su un suo viaggio a Berlino. E in effetti, domenica il presidente ucraino sarà nella capitale tedesca, subito dopo aver lasciato Roma. Tra i corridoi diplomatici è emersa la ricostruzione secondo cui, approfittando dell’impegno in Germania, Zelensky ha voluto inserire anche una visita lampo nel nostro Paese. E questo per due motivi. In primis, c’è una ragione logistica: uscire da Kiev e dall’Ucraina oltre a essere pericoloso, è anche difficile. Occorre andare in treno fino in Polonia e poi decollare alla volta della capitale europea da visitare. Meno viaggi si fanno, in poche parole, e meglio è. C’è poi una ragione politica: in Italia, Zelensky vuole accertarsi in prima persona dell’aria che si respira a Roma. Non solo dalle parti di Palazzo Chigi, ma anche oltre Tevere.
Papa Francesco si è sempre espresso contro la guerra. Nel farlo, ha richiamato più volte tutti alle proprie responsabilità. Questo a volte lo ha portato a esporsi ad alcune perplessità rilevate da parte ucraina. Come quando, in occasione della processione del Venerdì Santo del 2022, ha scelto di affidare la croce a un’infermiera ucraina e a una russa. Scelta non approvata da Kiev. Oppure come quando, sempre lo scorso anno, il Pontefice ha parlato del “ringhiare” della Nato ai confini con la Russia. Allo stesso tempo però, il Vaticano ha preso le distanze dalla posizione del Patriarca ortodosso di Mosca: Bergoglio ha stigmatizzato l’appoggio esplicito dato da Kirill alle operazioni belliche del Cremlino, parlando invece di necessità di giungere a una pace. Inoltre, nelle sue omelie non ha mai mancato di richiamare i fedeli alla preghiera a favore del popolo ucraino, baciando in un’occasione la bandiera di Kiev al termine di un’udienza generale.
Tutto questo, sotto il profilo politico, si è tradotto in un costante impegno della diplomazia vaticana a favore di una mediazione. Il Papa può mediare su due fronti: da un lato mettendo in campo la propria rete diplomatica, dall’altro offrendo un’opera di dialogo con la Chiesa ortodossa. Ben si comprende quindi il ruolo del Pontefice nella vicenda ucraina. Zelensky, una volta varcata la porta dello studio del palazzo apostolico, cercherà di capire cosa è concretamente possibile aspettarsi dalle mediazione del Vaticano. Importante in tal senso sarà anche il colloquio che si terrà al di là del Tevere con il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Parolin.
Da non sottovalutare la valenza simbolica dell’incontro tra il presidente ucraino e il Papa. Zelensky è a capo di un Paese a maggioranza ortodossa, una stretta di mano con il Pontefice non è un fatto politico secondario, specie considerando la delicatezza del momento.
Il vertice a Palazzo Chigi
Ma prima di recarsi in Vaticano, il capo dello Stato ucraino si fermerà nel cuore di Roma. A metà mattinata infatti, è previsto l’incontro a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni. Un vertice di natura esclusivamente politica. Tra i due è il secondo faccia a faccia da quando la leader di Fratelli d’Italia si è insediata alla guida del governo italiano. Il primo si è tenuto il 21 febbraio scorso a Kiev, alla vigilia del primo anniversario dall’inizio della guerra. L’obiettivo di Zelensky a Palazzo Chigi sarà quello di ottenere garanzie sul sostegno di Roma, mai messo in discussione dal presidente del consiglio. L’Italia dovrebbe fornire altre armi a Kiev e la sua posizione continua a essere in linea con quella dell’Ue e della Nato.
L’incontro sarà per Giorgia Meloni anche un’occasione per rispondere alle polemiche su un presunto isolamento internazionale dovuto alle parole, pronunciate nei giorni scorsi, da parte di alcuni ministri francesi e spagnoli. Esponenti dei governi di Parigi e Madrid infatti, hanno espresso pubblicamente perplessità sulla capacità dell’esecutivo italiano di gestire i dossier immigrazione e lavoro. Da qui lo spettro di un isolamento che, nelle intenzioni del presidente del consiglio, potrà essere definitivamente allontanato anche grazie all’incontro a Roma di Zelensky. In serata poi, spazio a un possibile bilaterale tra lo stesso Zelensky e Sergio Mattarella.
Di Mauro Indelicato. (Il Giornale/Inside Over)