(Roma, 11.05.2023). Lo riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, ricordando che da anni l’Akp svolge attività di propaganda e influenza tra i turchi residenti in territorio tedesco
Il Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sta conducendo una campagna “segreta” in Germania, in vista delle elezioni che si terranno in Turchia il 14 maggio. È quanto riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, ricordando che da anni l’Akp svolge attività di propaganda e influenza tra i turchi residenti in territorio tedesco. Tali operazioni si sono intensificate con l’avvicinarsi del voto di domenica, con Erdogan, al potere dal 2014, candidato per un ulteriore mandato. Lo stesso Akp ha ammesso di aver inviato “migliaia” di propagandisti in Europa, per la maggior parte Germania.
“Inosservati”, questi rappresentanti del partito di Erdogan hanno svolto una campagna elettorale massiccia, secondo Eren Guvercin, cofondatore della Società Alhambra, associazione per i musulmani liberali con sede a Colonia. Guvercin ha documentato le attività della campagna elettorale dell’Akp in Germania dal 2022 ha registrato almeno 120 visite di parlamentari e funzionari del partito in territorio tedesco. Tuttavia, questi ingressi non sono stati registrati come eventi elettorali perché, dal 2017, le apparizioni in pubblico di funzionari di Paesi non appartenenti all’Ue sono soggette all’autorizzazione delle autorità tedesche. Tre mesi prima di un’elezione, a tale categoria è vietato l’ingresso in Germania. Secondo Guvercin, tali norme state “abilmente” aggirate. Deputati dell’Akp si sono, infatti, recati in Germania spacciano le loro attività di propaganda elettorale come eventi culturali, concerti o feste per l’interruzione del digiuno durante il Ramadan, il mese sacro dell’Islam.
In queste occasioni, non sono mancati insulti e minacce rivolte agli oppositori dai rappresentanti dell’Akp, come il deputato Mustafa Acigoz durante un comizio che ha tenuto a gennaio scorso nella moschea di Neuss. In maniera più nascosta, a svolgere attività di propaganda per Erdogan è stata l’Unione dei democratici internazionali (Uid), associazione che afferma di combattere l’islamofobia e il razzismo. Secondo il ministero dell’Interno del Nordreno-Vestfalia, si tratta invece della “organizzazione di influenza più importante” dell’Akp. L’Uid è stata fondata nel 2004 a Colonia da Erdogan e dall’Akp come Unione dei democratici europei-turchi (Uetd). Ridenominatasi Uid nel 2018, l’organizzazione è sotto osservazione dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Bfv), l’agenzia di intelligence interna della Germania, che ne classifica obiettivi e modalità di azione come incompatibili con la la Legge fondamentale. Secondo il politologo Burak Copur, l’Uid serve da “testa di ponte strategica tra gli elettori dell’Akp e le istituzioni statali dello Stato turco” in Germania, come i consolati. In un incontro con funzionari dell’Uid tenuto ad Ankara nel 2022, Erdogan ha mostrato valore e funzioni dell’organizzazione per la campagna elettorale che si avvia a conclusione. In vista del voto, ha dichiarato allora il presidente della Turchia, “il compito più grande spetta all’Unione dei democratici internazionali, ossia a voi (…). Non dimenticate: un popolo, una bandiera, una nazione, uno Stato!”.
Con l’Uid, a svolgere attività di propaganda per l’Akp è l’Unione turco-islamica per gli affari religiosi (Ditib), fondata a Colonia nel 1984. A questa organizzazione sono affiliate circa 900 moschee in Germania. Il Ditib riferisce direttamente alla Direzione per gli affari religiosi di Ankara (Diyanet) e quindi al presidente della Turchia. Al riguardo, Guvercin ha osservato che, nei mesi precedenti al voto del 14 maggio, numerose moschee in Germania sono diventate “quasi delle filiali dell’Akp”. Ai fedeli musulmani sono state distribuite lettere di Erdogan e da diversi luoghi di culto sono stati organizzati trasferimenti in autobus ai seggi elettorali, allestiti presso i consolati della Turchia. Intanto, 730 mila turchi residenti in Germania aventi diritto, circa la metà del totale, ha votato per le elezioni del 14 maggio, in aumento del 3 per cento dalle precedenti consultazioni del 2018. I seggi sono ora chiusi e lo spoglio delle schede avverrà in concomitanza con quello in Turchia.