(Roma, 27.04.2023). L’occhio dell’intelligence occidentale torna a posarsi sul Mar Caspio. Negli ultimi giorni, il Wall Street Journal ha affermato di avere avuto accesso a documenti e fonti locali che dimostrerebbero un imponente flusso di munizioni per armi leggere e artiglieria dall’Iran alla Russia reso possibile attraverso diversi cargo che hanno solcato le acque del Mar Caspio. Si tratterebbe di circa 300mila proiettili per artiglieria e di un milione di munizioni: elementi che confermerebbero quell’intesa sul piano militare che unisce Teheran e Mosca già manifestata attraverso l’invio dei famigerati droni-kamikaze (e non solo) a supporto delle forze russe impegnate in Ucraina.
L’intelligence USA, messa in allerta dai partner regionali, si è già attivata. E del resto non è una novità che il Mar Caspio venga considerato uno specchio d’acqua particolarmente rilevante per realizzare gli scambi tra Iran e Russia. Già a febbraio il Guardian aveva rilanciato l’indiscrezione secondo cui la maggior parte dei droni inviati dall’Iran in Russia venivano prelevati segretamente da una nave iraniana e trasferiti su un’unità russa nel Mar Caspio. Un segnale quindi che da mesi le agenzie di spionaggio occidentali, in particolare britanniche e statunitensi, hanno puntato sul lago più grande del mondo.
In effetti, la via d’acqua del Mar Caspio rappresenta forse il percorso più semplice e sicuro per i mezzi che dalle fabbriche iraniane devono poi essere dirottati verso gli arsenali russi. Affacciandosi entrambi i Paesi su quel mare interno ed essendo di fatto le due potenze rivierasche (seguite dall’Azerbaigian, Kazakistan e Turkmenistan), Iran e Russia riescono a gestire in modo sicuro e senza intromissioni questo flusso di navi per rifornirsi a vicenda. Un tema che per gli USA è di particolare rilevanza anche per ribadire la sinergia che si è costruita in questi anni tra i due Paesi e perorare la causa della massima pressione non solo verso il Cremlino ma anche verso gli Ayatollah.
Inoltre, per Mosca è abbastanza semplice proteggere il percorso dei cargo e gli scambi che avvengono a largo delle coste del Mar Caspio, avendo un controllo quasi completo di quello specchio d’acqua garantito da una flottiglia che negli ultimi anni è stata anche al centro di un importante processo di ammodernamento e di consolidamento. Tra le sue unità, spiccano in particolare corvette missilistiche Buyan-M e fregate Gepard: alcune di esse sono state utilizzate per lanciare attacchi missilistici con i Kalibr contro l’Ucraina, in particolare contro Kostiantynivka.
Di Lorenzo Vita. (Il Giornale/Inside Over)