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Italia, Tunisia, Algeria e Libia. Il Piano Mattei nel quadrato energetico

(Roma, 31.03.2023). Il ruolo dell’Ice e le buone prassi date dalla presenza italiana alla Fiera Internazionale di Algeri rappresentano un buon viatico sia per dare densità al Piano Mattei, che per agevolare l’idea sistemica di una interrelazione tra diplomazia, imprese e geopolitica

Italia, Tunisia, Algeria: il triangolo deve farsi quadrato, inglobando la Libia. Questa la premessa per analizzare da un lato lo stato di salute dei Paesi nordafricani, da cui dipende la consistenza dell’attuale ondata migratoria diretta in Italia e, dall’altro, l’interconnessione con settori decisivi come energia e sicurezza. La continua insistenza tematica di Giorgia Meloni e Antonio Tajani (che ha sentito l’omologo algerino, Ahmed Attaf) conferma l’attenzione dell’esecutivo anche sui dossier concreti come potenziamento della rete energetica, cooperazione economica e questioni regionali.

Non solo migranti

Al di là della contingenza migratoria rappresentata in queste settimane dalla Tunisia, un altro Paese si è reso protagonista di un’evoluzione interessante alla voce energia e geopolitica: l’Algeria. L’ufficio Ice di Algeri, diretto da Gabriele Barone, cura particolarmente le Pmi che si affacciano per la prima volta sul mercato algerino dopo i grandi successi delle corazzate italiane (Eni su tutte, ma anche player come Danieli). È questo un momento in cui nel Paese la presenza strutturale dell’Italia è vista come un fatto positivo e dotato di un certo appeal, trainato dal gas. La Tunisia è vettore strategico per il gas algerino e in Algeria Eni ha rinnovato i suoi accordi energetici fino al 2029.

Il ruolo delle realtà italiane in loco, come Ambasciata e Ice, quindi, è chiaramente rivolto ormai nella nuova ottica di sinergia, rispetto al ministero degli Affari esteri, al fine di completare l’ultimo tratto di assistenza alle aziende italiane con un focus sulle piccole e medie imprese. Un quadro in cui impatta notevolmente la percezione di questo Paese che nell’immaginario collettivo italiano balza agli onori della cronaca, sulla scorta di un rapporto storico e di un’amicizia forte tra i popoli derivante da quello che fece Enrico Mattei che è considerato un onore nazionale.

Roma & Tunisi

Dalla crisi ucraina in poi l’Algeria è diventato il primo fornitore italiano, pur restando un Paese complesso da vivere. I player governativi sono molto legati all’universo militare, attraversato sia da un cambio di governo che da un’apparente instabilità sociale con un movimento di protesta di giovani algerini.

I rapporti bilaterali italo-algerini non sono mai stati così intensi come oggi e non solo per la coincidenza rappresentata della necessità di gas: questo elemento certamente ha influito sull’ultimo periodo, ma fondamentalmente con l’Algeria l’Italia ha da tempo iniziato a rinsaldare rapporti che non hanno mai avuto un momento di bassa intensità. La prima visita di un capo di stato europeo nell’Algeria governata dal nuovo regime è stata italiana, con Sergio Mattarella nel novembre 2021 ricevuto dal Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, Abdelmadjid Tebboune, arrivando alla recente visita del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il tutto mentre si concretizzava un forte raffreddamento rispetto ai rapporti con la Spagna, con il congelamento totale del commercio estero tra Algeria e Spagna.

Piano Mattei

Ad oggi la collaborazione italo-tunisina sconfina anche su un discorso di energie pulite, con la stampa algerina che riporta in pompa magna la notizia dei prossimi incontri ai massimi livelli istituzionali tra i due Paesi. Un modello, insomma, nel solco del Piano Mattei, nel senso che la sintonia dei rapporti bilaterali e istituzionali tra i governi rappresenta la conditio sine qua non anche per le piccole e medie imprese per inserirsi nel fare internazionalizzazione in Algeria.

In sostanza, la possibilità per le imprese italiane di vivere di riflesso questa rinnovata centralità, consente all’Italia di avere un ruolo primario non solo in Algeria, ma in Tunisia e, anche se più complesso, in prospettiva anche in Libia. L’ufficio Ice di Algeri  nell’intera area magrebina è stato quello con il più alto numero di iniziative commerciali. Un termometro di ciò che è accaduto e, al contempo, di ciò che potrà essere fatto anche nei paesi limitrofi. L’Italia inoltre nel prossimo giugno sarà ospite d’onore della Fiera Internazionale di Algeri a suggellare questa partnership: non accadeva da 15 anni.

Di Francesco De Palo. (Formiche)

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