(Roma, 27.03.2023). I cittadini di Mariupol e Melitopol, città controllate dall’esercito russo situate rispettivamente nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia, si sono risvegliati con il boato di molteplici esplosioni. I media hanno parlato di un attacco ucraino rivolto contro le infrastrutture di comando del Cremlino.
Secondo il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, sono state colpite strutture dove si trovava l’amministrazione russa locale. Quest’ultima ha dichiarato che, a seguito del “bombardamento di artiglieria”, un edificio è stato parzialmente distrutto, altre strutture sono danneggiate e 4 persone sono rimaste ferite. Un funzionario filorusso dell’amministrazione reginale di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, ha confermato le prime indiscrezioni, riferendo di un attacco di artiglieria ucraino, che avrebbe danneggiato un “edificio vicino a un college” e ferito quattro persone.
Sul fronte Mariupol, invece, il sindaco in esilio della città, Vadim Boychenko ha reso noto che la resistenza ucraina ha fatto saltare in aria l’auto di uno dei principali comandanti dell’esercito russo nella città occupata. “La resistenza ha colpito nella Mariupol occupata, facendo saltare in aria l’auto di uno dei massimi militari”. Da quanto emerso, l’esplosione è avvenuta vicino al mercato Bakhchivandzhi, nel quartiere di Primorsky.
I blitz di Mariupol
L’agenzia russa Tass ha acceso i riflettori sulle esplosioni sopra descritte. In particolare, a Mariupol sarebbe stato compiuto un “attentato” contro un capo della polizia facendogli saltare in aria l’auto. “L’auto del capo della polizia Moskvin è stata fatta saltare in aria questa mattina. È vivo, va tutto bene”, ha dichiarato una fonte, aggiungendo che la vettura è esplosa a pochi metri da lui. Le forze di sicurezza hanno aggiunto che l’uomo ha subito una commozione cerebrale a seguito dell’incidente.
Ricordiamo che nei giorni scorsi Mariupol era stata visitata da Vladimir Putin. Il sopralluogo, avvenuto tra il 18 e il 19 marzo scorsi, è stato il primo del leader russo nei territori occupati del Donbass dall’inizio della guerra. A detta degli analisti internazionali si è trattato di un gesto di sfida, nonché di una dimostrazione che il presidente è saldamente al comando.
La solita Tass ha raccontato dell’arrivo di Putin alle 4 del mattino, in elicottero. L’agenzia ha inoltre sottolineato che il capo del Cremlino ha guidato personalmente un’auto e che, insieme con il vicepremier Marat Khusnullin, ha ispezionato luoghi della città e parlato con i residenti locali.
Kiev prepara la controffensiva ?
Il fronte meridionale dell’Ucraina continua ad essere caldissimo. Oltre alle misteriose esplosioni avvenute in Crimea c’è da monitorare quanto è in fase di svolgimento nella regione di Zaporizhzhia.
Il funzionario filorusso Rogov ha dichiarato che l’Ucraina starebbe continuando a raggruppare le sue forze in direzione dell’oblast controllato dai russi, dispiegando fino a 75.000 militari, probabilmente per effettuare una controffensiva. Ha inoltre affermato che un primo tentativo di offensiva ucraina, il 23 marzo, è stato sventato dalle forze russe.
“La tempistica di questa offensiva doveva essere per il 23-24 marzo, ovvero il vertice dell’Ue sull’Ucraina. La nostra artiglieria e i nostri lanciarazzi multipli hanno però bombardato le loro posizioni. Sono stati colpiti più di due dozzine di obiettivi ma anche dopo queste perdite, l’Ucraina sta raggruppando le forze nella direzione di Orekhovsky”, ha concluso Rogov.
Kiev è dunque pronta a sferrare una controffensiva nel sud e nel sud-est del Paese? Non è da escludere, anche se non sappiamo quando (e come) questo potrà avvenire. Certo è che le esplosioni registrate sia a Mariupol che a Melitopol rientrano nella strategia ucraina di destabilizzare l’area e tagliare i collegamenti tra il Donbass e la Crimea.
Di Federico Giuliani. (Il Giornale/Inside Over)