Turchia: si riunisce il Consiglio elettorale per determinare i partiti che parteciperanno alle elezioni del 14 maggio

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(Roma, 11.03.2023). La scelta della data del voto è altamente simbolica: il 14 maggio del 1950, si tennero in Turchia le prime elezioni libere nella storia del Paese che furono vinte dal leader del Partito democratico, Adnan Menderes

È iniziata questa mattina la riunione del Consiglio elettorale supremo (Yuksek Secim Kurulu, Ysk) della Turchia per organizzare le elezioni presidenziali e legislative che si terranno il prossimo 14 maggio. Parlando ai media turchi, il presidente dello Ysk, Ahmet Yener, ha dichiarato: “L’ordine del giorno di oggi sarà uno studio per determinare i partiti politici che parteciperanno alle elezioni. Vi informeremo quando il nostro studio sarà completato”.

Ieri, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha firmato il decreto che anticipa al 14 maggio la data ufficiale delle elezioni presidenziali e legislative inizialmente previste per il 18 giugno. “Dopo questa decisione, che sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, il Consiglio elettorale supremo avvierà il calendario elettorale di due mesi. Di conseguenza, spero che la nostra nazione si recherà alle urne il 14 maggio per eleggere il presidente e i deputati. Penso che la nostra decisione sia vantaggiosa per il Paese, la nazione, la Grande assemblea nazionale turca e i partiti politici”, ha dichiarato Erdogan parlando ai media dopo la firma del decreto.

La scelta del 14 maggio come data del voto è altamente simbolica. Infatti, il 14 maggio del 1950 si tennero in Turchia le prime elezioni libere nella storia del Paese che furono vinte dal leader del Partito democratico, Adnan Menderes, che governò il Paese come primo ministro sino al 27 maggio 1960, quando venne deposto con un colpo di Stato militare. Le elezioni del 14 maggio giungono dopo i due devastanti sismi di magnitudo 7.8 e 7.6 che hanno devastato undici provincie del sud della Turchia e il nord della vicina Siria lo scorso 6 febbraio provocando oltre 50 mila morti, di cui 47 mila nelle sole provincie turche. Secondo gli analisti, le votazioni rappresenteranno una difficile prova per il dominio ventennale del Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp) del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

L’opposizione ha costituito il “Tavolo dei sei”, annunciando a inizio settimana la candidatura del leader del Partito popolare repubblicano (Chp) Kemal Kilicdaroglu. La candidatura di Kilicdaroglu, dal 2010 alla guida del partito fondato dal “padre” della Turchia Mustafa Kemal Ataturk, era stata messa in discussione lo scorso 3 marzo dalla leader del Buon partito, Meral Aksener, la quale aveva espresso i suoi dubbi sulle reali possibilità del leader del Chp di sconfiggere Erdogan. Il 6 marzo la Aksener ha annunciato il suo sostegno a Kilicdaroglu che verrà affiancato, in caso di elezione, da Ekrem Imamoglu e Mansur Yavas, membri del Chp e rispettivamente sindaci di Istanbul ed Ankara, autori alle elezioni amministrative del 2019 di una storica vittoria contro lo strapotere dell’Akp.

(Nova News)