(Roma, 10.03.2023). Il comunicato congiunto dopo un incontro a Pechino. I due Paesi, da sempre in contrasto anche per motivi religiosi, avevano rotto le relazioni diplomatiche nel 2016
Iran e Arabia Saudita hanno trovato un accordo per riprendere le relazioni bilaterali interrotte nel 2016. I ministri degli Esteri di Iran e Arabia saudita si incontreranno per dare seguito all’accordo raggiunto a Pechino per il ripristino dei rapporti bilaterali e preparare la riapertura delle ambasciate prevista entro due mesi. E’ quanto si legge nella dichiarazione congiunta firmata oggi nella capitale cinese dal segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniana, Ali Shamkhani, dal suo omologo saudita, Mosaed bin Mohammed Al-Aiban, e dall’alto diplomatico cinese Wang Yi, direttore della Commissione centrale esteri del Partito comunista cinese.
Un risultato diplomatico per Pechino che arriva durante la rielezione di Xi Jinping a presidente della Repubblica popolare cinese per la terza volta.
Da sempre acerrimi nemici, anche per motivi religiosi, il regno saudita e l’Iran avevano rotto i rapporti nel 2016 dopo che i manifestanti iraniani avevano preso d’assalto le sedi diplomatiche saudite. L’Arabia Saudita giorni prima aveva giustiziato un eminente religioso sciita, Nimr Baqir al Nimr, esecuzione che aveva innescato le proteste di piazza a Teheran. Negli anni successivi, le tensioni sono aumentate drammaticamente in tutto il Medio Oriente da quando gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dall’accordo nucleare iraniano con le potenze mondiali nel 2018. Da allora l’Iran è stato accusato di una serie di attacchi, tra cui quello all’industria petrolifera saudita. Il tutto mentre il campo di scontro quasi diretto si è giocato in Yemen, a partire dal 2015, nel conflitto tra la coalizione a guida saudita contro i ribelli Houthi finanziati e sostenuti da Teheran.
È del tutto legittimo pensare che un’eventuale riapertura delle relazioni diplomatiche tra Iran e Arabia Saudita non significherà il raggiungimento di una pace duratura. Ma si tratta di uno dei passaggi più importanti per l’intero Medio Oriente e per il Mediterraneo.
Di Marta Serafini. (Corriere Della Sera)