Polemiche in Brasile: nascosti al fisco gioielli dall’Arabia Saudita per la moglie di Bolsonaro

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Il quotidiano « Estado de S. Paulo » parla di un presunto regalo da tre milioni di euro, fermato alla dogana nel 2021

Fa notizia in Brasile il presunto caso dei gioielli che l’Arabia Saudita avrebbe regalato a Michelle Bolsonaro, moglie dell’ex presidente Jair, e che il governo avrebbe cercato di far entrare illegalmente nel Paese. I fatti, secondo un dossier pubblicato dal quotidiano “Estado de S. Paulo”, risalgono al 26 ottobre del 2021, quando le autorità aeroportuali di San Paolo intercettarono gioielli per il valore di 16 milioni e mezzo di reais, l’equivalente di circa tre milioni di euro, nella valigia dell’allora ministro dell’Energia, Bento Albuquerque, di ritorno da una missione in Arabia. Una collana, un orologio e due orecchini che, secondo la testata, lo staff del ministro non aveva denunciato alla dogana. Una volta passata ai raggi X la borsa rivelava il “tesoro” che i funzionari mettevano sotto sequestro. Perché i preziosi potessero entrare nel Paese, il loro proprietario avrebbe dovuto pagare una quota equivalente al 50 per cento del valore, aumentato di un ulteriore 25 per cento dal momento che non erano stati dichiarati.

Nessun balzello si sarebbe invece dovuto pagare nel caso si fosse trattato di una donazione allo Stato o allo stesso presidente, a patto che questi lo avesse lasciato al patrimonio pubblico una volta abbandonata la carica. Ma il ministro Albuquerque, riferiscono i media, ha confermato trattarsi di un dono per la signora Bolsonaro, anche se – sottolinea – ne ignorava il contenuto preciso, riposto in una statuetta a forma di cavallo. Di più, in almeno quattro occasioni, diversi ministeri e funzionari di governo avrebbero cercato di ottenere i gioielli senza versare al fisco il 75 per cento del loro valore. “Si vuole dire che ho tutto questo e non lo sapevo?”, commentava sulle reti sociali Michelle Bolsonaro una volta scoppiato il caso.

Sul caso si concentrano azioni di vari esponenti di governo. Il ministro della Giustizia, Flavio Dino, ha detto che chiederà alla Polizia federale di aprire un’indagine sul caso. Paulo Pimenta, capo segreteria della Comunicazione del presidente, ha rilanciato sulle reti sociali la denuncia – costruita su “prove robuste” -. sottolineando che negli stessi giorni la compagnia energetica statale Petrobras aveva “appena venduto una raffineria per il valore di 1,8 miliardi di dollari a un gruppo dell’Arabia Saudita”. Fabio Wajngarten, precedessore di Pimenta, ha invece parlato di un racconto “fantasioso”, pubblicando un documento con data 29 ottobre 2021 in cui si certifica la richiesta di destinare i preziosi al patrimonio presidenziale.

(Nova News)