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Sergej Lavrov: «la nostra politica estera mira a porre fine al monopolio occidentale»

(Roma, 15.02.2023). Il diplomatico annuncia il rafforzamento della cooperazione con i Paesi amici: «I tentativi di isolare Mosca sono falliti»

“Il nuovo concetto di politica estera della Russia si concentrerà sulla necessità di porre fine al monopolio dell’Occidente nel determinare le relazioni internazionali”. Lo afferma il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, nel suo intervento alla Duma di Stato (camera bassa del Parlamento russo). “Nel nostro concetto di politica estera aggiornato, parleremo della necessità di porre fine al monopolio dell’Occidente sulla formazione del quadro della vita internazionale”, aggiunge. Questo quadro, secondo il diplomatico russo, “dovrebbe d’ora in poi essere determinato non dagli interessi egoistici dell’Occidente, ma da una base abbastanza universale di un equilibrio di interessi, come richiesto dalla Carta delle Nazioni Unite, che ha sancito il principio dell’uguaglianza sovrana di tutti gli Stati”.

I rapporti con la Cina e i Paesi amici

Lavrov insiste che la Russia sta lavorando su rafforzamento della cooperazione con Cina e altri Paesi amici. “Insieme agli amici cinesi – dice ancora Lavrov – stiamo lavorando vigorosamente per semplificare un partenariato strategico bilaterale che ha raggiunto un livello storicamente senza precedenti”. Inoltre, il diplomatico osserva che si stanno sviluppando le relazioni di un partenariato strategico privilegiato anche con India, mentre si rafforzano i legami anche con Brasile, Iran, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Turchia, Arabia Saudita e Sudafrica.

“I tentativi di isolare la Russia sono falliti, i nostri nemici sono costretti ad ammetterlo”, conclude il ministro. A tal proposito Lavrov specifica che la Russia intende introdurre un ingresso senza visti per undici Paesi e una procedura di rilascio dei visti facilitata per altri sei Paesi amici.

La Russia e le organizzazioni internazionali

Sempre sul fronte internazionale il diplomatico russo afferma invece che la Russia sta ritardando il pagamento delle tasse alle organizzazioni internazionali che discriminano gli interessi di Mosca: “Ritardiamo il pagamento delle tasse alle organizzazioni che discriminano i nostri interessi. E’ stato il caso, ad esempio, con l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, dove è stato introdotto un meccanismo illegittimo contrario alla convenzione”.

(Nova News)

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