RDC: ultimatum EAC. Cessate il fuoco e ritiro immediato di M23 dal North Kivu

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(Roma, 06.02.2023). Ultimatum dell’EAC: Cessate il fuoco e ritiro immediato di M23 dal North Kivu

Immediato cessate il fuoco e contestuale ritiro di tutti i gruppi armati stranieri dalla regione orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC/DRC). E’ quanto ha stabilito il 20esimo vertice straordinario della Comunità dell’Africa Orientale (EAC) in relazione alla guerra tra le truppe di Kinshasa e il gruppo di ribelli Tutsi March 23 (M23). In un comunicato dell’organismo si stabilisce anche che tutte le nazioni partecipanti alla forza devono immediatamente schierare le loro forze e che la RDC è invitata a facilitare l’arrivo dei soldati sud sudanesi e ugandesi. Infine, si sancisce che i comandanti delle forze della difesa dovranno incontrarsi entro una settimana e stabilire nuove tempistiche per il ritiro, nonché raccomandare un’appropriata “matrice di schieramento”. Non viene resa nota, però, quale sarà la reazione delle forze dell’EAC in caso M23 non dovesse ritirarsi dal North Kivu.

L’organismo si prepara anche a una possibile risposta armata muscolare contro i ribelli Tutsi nella RDC, che per ora non rispondono. Intanto, il Rwanda rilancia le accuse contro Kinshasa

Finora M23 non ha rilasciato commenti. L’unica risposta è del presidente del Rwanda, Paul Kagame, in quanto il suo paese è accusato da Kinshasa di sostenere il gruppo nel North Kivu. Kagame ha affermato che la sua nazione non sarà il capo espiatorio per i fallimenti del governo della RDC e ha rilanciato le accuse sulle violazioni territoriali da parte delle truppe e dei jet dello stato vicino. Inoltre, ha ricordato la recente espulsione da Goma di tre ufficiali di Kigali senza alcuna ragione apparente, tanto che è dovuta intervenire l’EAC per chiedere spiegazioni a Kinshasa. La situazione è incandescente e potrebbe deteriorarsi ancora molto velocemente. Non a caso, il vertice dell’organismo ha chiesto a ogni paese contributore di schierare al più presto le sue truppe. Si temono, infatti, reazioni ostili da March 23, che obbligherebbero il contingente multinazionale a reagire muscolarmente; ma per farlo servono più uomini e mezzi.

Spari contro un elicottero di MONUSCO nel North Kivu

Nel frattempo, un peacekeeper sudafricano di MONUSCO, la missione ONU nella Repubblica Democratica del Congo, è morto e un altro è rimasto mentre viaggiavano su un elicottero Oryx verso Goma. Qualcuno, infatti, ha sparato diversi colpi d’arma da fuoco contro il velivolo mentre questo era in fase di avvicinamento all’aeroporto della città nel North Kivu. La conferma viene dagli stessi caschi blu e dalle forze armate di Pretoria, come riporta RFI.

Di Francesco Bussoletti. (Difesa & Sicurezza)