I caccia a Kiev sono la nuova linea rossa, ma Lockheed sta già aumentando la produzione degli F-16

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Il ministro degli Esteri dei Paesi Bassi: « Non ci sono tabù ». Scholz frena: « Nessun aereo ». La Slovacchia vuole cedere i suoi MiG-29, la Polonia lo avrebbe già fatto con un trucco

Il prossimo incontro del “Gruppo di contatto” dei paesi che inviano aiuti militari all’Ucraina, previsto a febbraio, sarà “la Ramstein dell’aviazione”, aveva detto domenica scorsa in un’intervista televisiva Andrey Sybiga, vice capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, un organo consultivo che affianca Volodymyr Zelensky.

Dopo i carri armati, tanto Kiev quanto alcuni paesi alleati, in particolare tra gli stati baltici, considererebbero la fornitura di aerei da combattimento “un passo naturale” , riferisce Politico Europe, parlando di un dibattito già in corso, per quanto « ancora più complesso » di quello che ha portato a sbloccare l’invio dei tank tedeschi e statunitensi.

« Washington, da parte sua, ha fatto sapere a Kiev che la fornitura di aerei è un no-go, un tema fuori discussione, per il momento », ha detto un diplomatico alla testata online, ma ha aggiunto: « Lì c’è una linea rossa, ma l’estate scorsa avevamo una linea rossa sui lanciarazzi Himars e quella si è spostata. Poi è toccato ai carri armati, e si sta spostando ». Anche un secondo diplomatico di alto livello di un paese europeo ha sottolineato la velocità con cui si sta intensificando la fornitura di armamenti occidentali. Ma « i caccia sono del tutto impensabili oggi », ha detto.  Un netto no è già arrivato da Olaf Scholz: « Non ci saranno consegne di aerei da combattimento in Ucraina », ha detto, « è stato chiarito anche dal presidente degli Stati Uniti ».

Il ministro degli Esteri olandese Wopke Hoekstra al contrario ha già fatto un passo avanti: nei giorni scorsi ha detto al parlamento dei Paesi Bassi che il suo esecutivo avrebbe esaminato la fornitura di caccia F-16, se Kiev li richiedesse. « Siamo di mentalità aperta, non ci sono tabù », ha affermato. Oltre all’Olanda, altri sette paesi europei aderenti alla Nato dispongono di F-16, tra questi Polonia, Norvegia e Romania.

Un mese fa il ministro degli Esteri slovacco Rastislav Káčer, invece, si è detto « pronto » a consegnare i caccia MiG-29 di fabbricazione sovietica a Kiev, e di aver avviato colloqui con i partner Nato e con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy su come farlo. A proposito dei MiG, secondo il quotidiano economico polacco Dziennik Gazeta Prawna, che cita fonti governative, Varsavia avrebbe già consegnato diversi di questi aerei all’Ucraina nella primavera dello scorso anno, facendo risultare ufficialmente che si sarebbe trattato di pezzi di ricambio. “Anche la fusoliera o le ali sono un pezzo di ricambio”, avrebbe detto una delle fonti di Dziennik.

Mentre il dibattito ingrana, Lockheed Martin, il più grande appaltatore della difesa Usa, si porta avanti. Il direttore operativo Frank St. John ha riferito al Financial Times che la società “aumenterà la produzione di caccia F-16 a Greenville, in Carolina del Sud, per soddisfare la richiesta di tutti i paesi che decideranno di compiere trasferimenti da terze parti per aiutare nell’attuale conflitto”.

Di Giuseppe Asta. (Rai News)