(Roma, 25.01.2023). Guerra in Ucraina, mentre Il capo di Stato Maggiore delle forze armate russe, Valery Gerasimov riorganizza le forze armate fa anche l’ammissione che non t’aspetti: la mobilitazione parziale decretata da Putin non ha funzionato. Gerasimov anticipa, in un’intervista ad Argumenty i Fakty, una massiccia ristrutturazione delle forze imperniata sulla formazione di nuovi distretti militari a Mosca e San Pietroburgo, in risposta all’adesione di Finlandia e Svezia nella Nato. Saranno, inoltre, costituite tre unità militari di grandi dimensioni di fanteria motorizzata basate nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. E sarà dispiegato un corpo d’armata in Carelia, al confine con la Finlandia.
Dopo aver riconosciuto che «la Russia moderna non ha mai avuto esperienza di un tal livello e intensità di operazioni di combattimento» come quelle in corso in Ucraina, Gerasimov ha sottolineato che «il nostro Paese e le sue forze armate contrastano di fatto l’intero Occidente collettivo», ha spiegato. Si terrà conto delle esperienze maturate in Ucraina per ricostruire le forze armate. Gerasimov ha ammesso problemi nella mobilitazione parziale decretata da Putin lo scorso settembre. Il meccanismo non ha funzionato come avrebbe dovuto ed è stato corretto strada facendo, ha aggiunto. «Non c’era mai stata una tale mobilitazione dalla Grande Guerra patriottica».