Una carneficina che nessuno riesce a fermare: in quasi un anno di guerra, i combattimenti hanno provocato quasi 180.000 tra morti o feriti nell’esercito russo e 100.000 in quello ucraino, senza contare i 30.000 civili uccisi, secondo le stime fornite oggi dal capo dell’esercito norvegese.
«Le perdite russe cominciano ad avvicinarsi a 180.000 soldati morti o feriti», ha dichiarato il capo di stato maggiore norvegese Eirik Kristoffersen in un’intervista a TV2, senza specificare l’origine di queste cifre.
Nonostante le pesanti perdite, «la Russia è in grado di continuare (questa guerra) per un bel po’ di tempo», ha aggiunto il capo di stato maggiore norvegese, citando le capacità di mobilitazione e di produzione di armi di Mosca. «Ciò che mi preoccupa di più è se l’Ucraina sarà in grado di tenere l’aviazione russa fuori dalla guerra», mentre finora è stata tenuta ampiamente fuori «grazie alle difese antiaeree ucraine». La maggior parte degli attacchi russi degli ultimi mesi sono stati effettuati con missili a lungo raggio.
(Media/Agenzie)