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Francia-Germania: Macron e Scholz celebrano i 60 anni del Trattato dell’Eliseo

Francia e Germania lavoreranno nei prossimi mesi per rendere l’Unione europea più forte e autonoma. È questo il messaggio lanciato dal presidente francese e dal cancelliere tedesco in un articolo congiunto scritto per “Le Journal du Dimanche” e il “Frankfurter Allgemeine Zeitung”

Francia e Germania lavoreranno nei prossimi mesi per rendere l’Unione europea più forte e autonoma. È questo il messaggio lanciato dal presidente francese, Emmanuel Macron, e dal cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un articolo congiunto scritto per “Le Journal du Dimanche” e il “Frankfurter Allgemeine Zeitung” in occasione del 60mo anniversario del Trattato dell’Eliseo. Questo storico documento firmato 60 anni fa dal presidente francese Charles de Gaulle e dal cancelliere tedesco Konrad Adenauer: Macron e Scholz festeggeranno questa ricorrenza domenica 22 gennaio con un vertice intergovernativo che si terrà proprio presso la sede della presidenza francese a Parigi. “Sessanta anni fa, il presidente Charles de Gaulle e il cancelliere Konrad Adenauer firmarono un trattato storico: il Trattato dell’Eliseo. Così i francesi come i tedeschi, siamo tutti figli di questo documento fondativo, che ha segnato la fine di decenni, se non di secoli, di feroci rivalità e di sanguinose guerre tra i nostri due popoli, nel cuore dell’Europa”, si legge nell’articolo siglato dai due leader.

La firma del Trattato dell’Eliseo, proseguono Macron e Scholz, “è stata un forte simbolo della nostra riconciliazione. A meno di vent’anni dalla fine degli orrori della Seconda guerra mondiale, provocati dalla Germania, questo risultato non era affatto scontato”. Secondo il presidente francese e il cancelliere tedesco, “ci è voluto il coraggio morale per chiudere un tragico capitolo del passato. Ci è voluta la lucidità per riconoscere che tutti questi secoli che i nostri due Paesi hanno trascorso a confrontarsi dovevano portare a un futuro in cui avremmo camminato mano nella mano. Perché i nostri giovani, al di qua e di là del Reno, avevano il diritto di vivere in pace e di costruirsi un futuro migliore”.

(Agenzia Nova)

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