(Roma, 03.01.2023). La notizia è rimbalzata su diversi media internazionali e ellenici
Il presidente dell’autorità antiriciclaggio greca, Charalampos Vourliotis, ha inviato nei giorni scorsi una richiesta urgente alle autorità di Panama chiedendo di essere informato sull’esistenza di rimesse da circa 20 milioni di euro trasferite dal Qatar a conti che potrebbero essere stati aperti da Eva Kaili o dai suoi familiari. La notizia è rimbalzata su diversi media internazionali e ellenici. La richiesta ha fatto seguito alle voci, rimbalzate anche sui social e smentite a stretto giro dal legale di Kaili – su un presunto conto intestato all’europarlamentare greca e ai suoi genitori presso la panamense Bladex Bank.
Qatargate, l’inchiesta si allarga
Intanto si allarga l’inchiesta. Si tratterebbe, secondo i quotidiani belgi Le Soir e Knack, in prima linea nelle cronache del Qatargate, dell’italiano Andrea Cozzolino (Pd) e del belga di origini italiane Marc Tarabella, socialista, già sospeso dal partito a inizio inchiesta. Nessun commento dalla Procura di Bruxelles, che ha solo confermato di aver presentato la richiesta di revoca dell’immunità per due eurodeputati. I nomi di Tarabella e Cozzolino erano già finiti a più riprese nelle notizie sulle carte del Qatargate, e l’abitazione di Tarabella era stata perquisita alla presenza della presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola (come previsto dalla legge belga) già il 10 dicembre, all’indomani dell’arresto, tra gli altri, anche del compagno di Kaili, Francesco Giorgi (assistente parlamentare di Cozzolino) e dell’ex eurodeputato ed ex sindacalista Pier Antonio Panzeri, lobbista, fondatore della ong Fight Impunity e ritenuto figura centrale nelle presunte manovre per ammorbidire la posizione delle istituzioni a favore del Qatar, del Marocco e persino della Mauritania.
«Fin dall’inizio di questo caso, Marc Tarabella ripete di essere a disposizione della giustizia e ha anche chiesto di essere ascoltato rapidamente per potersi difendere», ha affermato il suo avvocato, Maxim Toller, segnalando che il politico belga non intende nascondersi dietro l’immunità ed è «favorevole» alla revoca. Cozzolino a sua volta aveva già fatto sapere nei giorni scorsi tramite il proprio avvocato di voler essere sentito al più presto dagli inquirenti belgi, dichiarandosi estraneo ai fatti. La procedura di urgenza per la revoca dell’immunità dei due europarlamentari verrà ufficialmente aperta da Metsola alla prima plenaria utile dell’Eurocamera, lunedì 16 gennaio a Strasburgo.