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Capodanno di guerra: continuano i raid russi sull’Ucraina

(Roma, 31 dicembre 2022). Gli attacchi delle forze russe sulle città ucraine non si fermano. Volodymyr Zelensky afferma che i raid non saranno perdonati. Da Mosca, Sergei Shoigu si dice certo della vittoria nel 2023

Nel giorno che segna la fine dell’anno più difficile per l’Ucraina, i bombardamenti russi continuano incessanti, a ricordare che il conflitto è una realtà costante per la popolazione e per il Paese.

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha confermato la morte di almeno una persona nei raid che oggi hanno preso di mira la capitale e altre regioni dell’Ucraina. A essere colpiti sarebbero stati i quartieri di Pechersk e Holosiivsk, nella capitale, oltre alle città di Khmelnytskyi e Zaporizhzhya e l’oblast di Kharkiv. Diverse zone continuano a rimanere senza corrente elettrica o è stata preventivamente disattivata la fornitura. Ieri, a pagare il dazio più alto era stata la regione di Kherson, con 81 attacchi missilistici lanciati dalle forze armate di Mosca nell’arco di 24 ore. Ma l’allarme era scattato in quasi tutte le aree del Paese, tanto che nella giornata di ieri lo Stato maggiore ucraino ha comunicato che « 26 attacchi aerei nemici hanno colpito infrastrutture civili. In particolare, gli occupanti hanno utilizzato 10 droni Shahed-136, ma sono stati tutti abbattuti. Inoltre, il nemico ha lanciato 80 attacchi con lanciarazzi multipli ». Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, commentando sui propri canali social la notizia dei nuovi attacchi da parte russa, ha dichiarato che la Russia non sarà perdonata per i nuovi bombardamenti.

Il capodanno di guerra cambia anche il volto delle città: il coprifuoco prende il posto dei festeggiamenti e le amministrazioni cittadine si preparano a un’altra possibile notte di fuoco. L’assenza di elettricità in diverse regioni farà sì che questa sarà una notte al buio per milioni di persone. Mentre secondo Reuters, citata da Ansa, la Dtek, azienda privata dell’energia ucraina, ha annullato le interruzioni di corrente a Kiev e dintorni.

Dalla Russia, il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha parlato in videomessaggio alle proprie forze armate assicurando che « la vittoria, probabilmente nel 2023, è inevitabile ». « Arriviamo al nuovo anno in una situazione politico-militare difficile », ha ammesso Shoigu, parlando di « un momento in cui c’è chi sta cercando di cancellare la nostra gloriosa storia e le nostre grandi conquiste, di demolire i monumenti ai vincitori del fascismo, di mettere i criminali di guerra su un piedistallo, di cancellare e dissacrare tutto ciò che è russo ».

Non diverso il tono del presidente, Vladimir Putin, che come scrivono le agenzie di stampa russe ha affermato, nel suo discorso di fine anno, che Mosca « è nel giusto dal punto di vista morale e storico » per l’invasione dell’Ucraina: una decisione che rappresenta, a detta del capo del Cremlino, « la frontiera che pone le basi per il nostro futuro comune, per la nostra vera indipendenza ». « L’Occidente ha mentito sulla pace preparandosi all’aggressione. E oggi non prova alcun imbarazzo ad ammetterlo, apertamente » ha ribadito il presidente russo nel suo discorso.

Di Lorenzo Vita. (Il Giornale)

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