(Roma, 27 dicembre 2022). Per il ministro degli Esteri russo: « Il principale beneficiario del conflitto sono gli Usa. Il Pentagono pianifica apertamente gli ordini per l’industria della difesa americana »
Gli Stati Uniti e i loro alleati della Nato vogliono la vittoria « sul campo di battaglia » sulla Russia per distruggere il nostro Paese. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in una intervista alla Tass. « Le azioni dei Paesi dell’Occidente e del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, da loro controllato, confermano la natura globale della crisi in Ucraina: non è più un segreto per nessuno che l’obiettivo strategico degli Stati Uniti e dei suoi alleati della Nato sia sconfiggere la Russia sul campo di battaglia come meccanismo per indebolire in modo significativo o addirittura distruggere il nostro Paese », ha spiegato Lavrov, secondo il quale, « il principale beneficiario del conflitto sono gli Stati Uniti, che cercano di trarne il massimo sia in termini economici che militari-strategici. Allo stesso tempo, Washington sta anche risolvendo un importante compito geopolitico: rompere i tradizionali legami tra Russia ed Europa e soggiogare ulteriormente i satelliti europei », ha affermato Lavrov.
« Gli Stati Uniti stanno facendo di tutto per prolungare il conflitto in Ucraina e renderlo più violento », ha aggiunto Serghei Lavrov, sempre nell’intervista alla Tass. « Il Pentagono – ha detto – pianifica apertamente gli ordini per l’industria della difesa americana per gli anni a venire, alzando costantemente il livello delle spese militari per le esigenze delle forze armate ucraine e chiedendo lo stesso agli altri membri dell’alleanza anti-russa. Il regime di Kiev è deliberatamente potenziato con le armi più moderne, comprese quelle che non sono ancora stati adottati dagli stessi eserciti occidentali, apparentemente per vedere come funzionano in condizioni di combattimento ».
« Il nemico conosce bene le nostre proposte per la smilitarizzazione e la denazificazione dei territori controllati dal regime, l’eliminazione delle minacce alla sicurezza della Russia provenienti da lì, compresi i nuovi territori (le repubbliche di Donetsk e Lugansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia). Non resta che accettarle e realizzarle nel miglior modo possibile, altrimenti, la questione sarà decisa dall’esercito russo ». Ha concluso il ministro degli Esteri russo.
Di Gianluca Zeccardo. (AGI)