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Mar Egeo. Erdogan a Grecia: «missili potrebbero colpirvi». Atene: «Atteggiamenti nordcoreani»

(Roma, 12 dicembre 2022). L’ultimo atto di una controversia tra Turchia e Grecia, sul Mediterraneo orientale per l’annosa disputa su Cipro e il mar Egeo riguardo alla piattaforma continentale, ai confini marittimi e aerei e lo sfruttamento di idrocarburi

“Se semini vento raccogli tempesta, la Grecia non lo dimentichi”. Il monito di Ankara ad Atene di qualche giorno fa del ministro degli esteri Cavusoglu, è rinnovato oggi da Ankara. La scintilla, le recenti esercitazioni militari greche nel Mediterraneo orientale avvenute ad appena 84 chilometri dalla costa turca, visti come una prova di forza da parte del governo ellenico, armi che Ankara sospetta arrivino ad Atene dagli Stati Uniti.

Si tratta solo dell’ultimo atto di una controversia tra Turchia e Grecia, tensioni che infiammano il Mediterraneo per l’annosa disputa su Cipro, ma anche il perenne disaccordo sulla divisione della piattaforma continentale, dei confini marittimi e lo spazio aereo e in ultimo dei diritti di sfruttamento delle risorse di idrocarburi nell’Egeo e al largo di Cipro.

Oggi è il presidente turco ad annunciare che “nuovi missili balistici Tayfun sono in produzione », possono raggiungere Atene e colpirla a 561 chilometri di distanza in 7 minuti e mezzo”, ha avvertito Erdogan, durante un discorso a Samsun, nel nord del paese, aprendo un  nuovo preoccupante scenario per gli equilibri già fragili in Medioriente.

« Abbiamo iniziato a produrre i nostri missili » e colpiremo Atene se « non mantiene la calma ». « Possiamo scendere all’improvviso una notte, quando sarà il momento », frasi immortalate dalla stampa internazionale tra cui lo statunitense Politico e Ekathimerini.

Se Atene cerca di « comprare armi a destra e a manca e dall’America per armare le isole, non possono aspettarsi che un Paese come la Turchia rimanga a guardare », ha rincarato la dose il “mediatore” della guerra in Ucraina, abile tessitore diplomatico tra Occidente e Oriente.

« È inaccettabile e universalmente condannabile che da un Paese alleato, membro della Nato, arrivino minacce di un attacco missilistico contro la Grecia », ha risposto il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, da Bruxelles dove partecipa alla riunione del Consiglio Affari Esteri dell’Unione e commentando le parole del presidente turco accusandolo di assumere “atteggiamenti nordcoreani” all’interno dell’Alleanza Atlantica ».

Il Tayfun, che in turco significa ‘tifone’, è un missile balistico a corto raggio, sviluppato anche da altri Paesi come Russia e Germania, testato a ottobre sul mar Nero.

La settimana scorsa il governo turco ha inviato la quarta nave per trivellazioni nel Mediterraneo orientale. La Abdulhamid Han è partita dal porto di Mersin, nel sud della Turchia e ha raggiunto il lotto che i turchi chiamano Tasucu-1, non lontano dalle acque di Cipro. Una nave capace di ospitare un equipaggio di 200 persone, attrezzata con teconolgie per la ricerca di idrocarburi di ultima generazione, lunga 239 metri, con una torre di 112 metri e una larghezza di 42 metri, può trivellare fino a 12.200 metri di profondità.

(Rai News)

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