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Italia-Libia: ministra degli Esteri del GNU incontra Tajani e Meloni

La ministra degli Esteri libica, Najla Al-Mangoush, ha incontrato il suo omologo italiano, Antonio Tajani, a margine dell’evento Rome MED 2022, con cui ha discusso del sostegno di Roma allo svolgimento delle elezioni in Libia, il prima possibile. Durante il meeting, svoltosi il 3 dicembre, i due ministri hanno esaminato le relazioni bilaterali e le modalità per svilupparle e rafforzarle, secondo quanto riferito dal Ministero degli Esteri libico in una nota. Al-Mangoush e Tajani hanno anche considerato la possibilità di indire le votazioni, in quanto, a loro avviso, “sono la soluzione ideale per la stabilità in Libia, nei Paesi vicini e nel Mediterraneo”.

Infine, hanno discusso anche degli sviluppi regionali e internazionali, oltre che del dossier sull’immigrazione clandestina e del ruolo dell’Italia nel sostenere la stabilità e la cooperazione della Libia in campo economico ed energetico. Al-Mangoush ha affermato che la Libia è pronta a sostenere l’iniziativa italiana nello sviluppo del settore dell’agricoltura e dell’approvvigionamento energetico, per essere parte della soluzione nella regione del Mediterraneo.

Al-Mangoush è stata ricevuta anche dal primo ministro italiano, Giorgia Meloni, con cui ha riferito di aver avuto un “bellissimo incontro”, dicendosi colpita dal suo approccio progressista e dalla sua prospettiva. “Il nostro meraviglioso scambio favorirà sicuramente le nostre relazioni bilaterali. L’efficienza della leadership femminile risplenderà sicuramente”, ha aggiunto.

La Libia è stata oggetto anche dell’intervento della Meloni durante l’evento. Come riportato dalla trascrizione del discorso sul sito del governo italiano, la Meloni ha affermato che “la piena e duratura stabilizzazione della Libia rappresenta certamente una delle più urgenti e delicate priorità di politica estera e di sicurezza nazionale, anche in ragione degli impatti che una protratta instabilità in Libia è suscettibile di avere anche in termini di flussi migratori, di sicurezza degli approvvigionamenti energetici per tutta l’Europa”.

A detta della premier, Roma vuole rinnovare il l’invito agli attori politici libici ad impegnarsi al fine di dotare il Paese di istituzioni solide e democraticamente legittimate. A quel punto, secondo la Meloni, sarà possibile finalizzare anche il processo di ritiro dei mercenari e combattenti stranieri dal Paese. Inoltre, ha sostenuto che solo un processo a guida libica con il sostegno delle Nazioni Unite potrà portare ad una soluzione piena e duratura della crisi nel Paese.

Nel frattempo, il primo dicembre, l’Italia ha accolto 114 migranti dalla Libia come parte di un corridoio umanitario organizzato da enti di beneficenza cristiani.  “Diciamo no ai trafficanti di esseri umani e sì a un percorso che porti all’integrazione. Questa è l’azione che vogliamo intraprendere nel continente africano e in Medio Oriente per sconfiggere guerre, carestie e terrorismo”, ha dichiarato Tajani. Il corridoio umanitario è un progetto gestito da organizzazioni protestanti e cattoliche, finanziato dalle associazioni stesse, che aiuta le persone in fuga dai conflitti e offre loro la possibilità di ricostruirsi una vita in Italia.

Secondo la Comunità di Sant’Egidio, più di 5.000 richiedenti asilo provenienti da Libia, Libano e Pakistan sono arrivati ​​in Italia dall’apertura dei corridoi nel 2016. Tali dati si confrontano con quasi 95.000 migranti sbarcati ​​in Italia dal Nord Africa dall’inizio dell’anno, rispetto ai circa 63.000 nello stesso periodo del 2021, secondo i dati del Ministero dell’Interno.

Di Sofia Cecinini. (Sicurezza Internazionale)

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