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Parigi, il 13 novembre 2015 la strage del Bataclan e allo Stade de France

(Roma, 13 novembre 2022). La capitale francese viene colpita al cuore da una serie di attacchi terroristici sferrati da un commando armato collegato all’autoproclamato Stato Islamico. Negli attentati sono rimaste uccise 130 persone di 26 diverse nazionalità, 90 delle quali al teatro Bataclan. Si è trattato della più cruenta aggressione in territorio francese dalla Seconda guerra mondiale.

Il 13 novembre 2015 Parigi ha subito una serie di attacchi terroristici di matrice islamica sferrati da un commando armato collegato all’autoproclamato Stato Islamico, noto come ISIS.

Gli attacchi armati si sono concentrati nel I, X e XI arrondissement di Parigi e allo Stade de France, a Saint-Denis, nella regione dell’Île-de-France

Gli attentati sono stati compiuti da almeno dieci persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, tra cui la più sanguinosa è avvenuta al teatro Bataclan, dove sono rimaste uccise 90 persone.

Si è trattato della più cruenta aggressione in territorio francese dalla seconda guerra mondiale e del secondo più grave atto terroristico nei confini dell’Unione europea dopo gli attentati dell’11 marzo 2004 a Madrid.

Mentre gli attacchi erano ancora in corso, in un discorso televisivo il presidente francese François Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza in tutta la Francia e annunciato la chiusura temporanea delle frontiere.

Dall’inizio del 2015, la Francia è stata vittima di numerosi attentati terroristici di matrice islamica fondamentalista, compiuti da affiliati o sostenitori di Al-Qaida e dello Stato Islamico. Tra il 7 e il 9 gennaio erano stati attaccati gli uffici del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, e il supermercato kosher Hyper Cacher, a Porte de Vincennes. Negli assalti, compiuti dai fratelli Coulibaly, erano rimaste uccise 17 persone. L’attentato ha dato il via a una lunga escalation di altri attacchi di minore gravità in tutto il territorio francese.

Gli attacchi del 13 novembre hanno inizio con un’esplosione davanti al ristorante « Events » nei pressi dell’ingresso D dello Stade de France, in zona Saint-Denis. L’attacco avviene venti minuti dopo l’inizio dell’amichevole fra le nazionali di calcio di Francia e Germania seguita, allo stadio, da 80.000 tifosi, tra i quali il presidente della Repubblica francese François Hollande. Per non aggravare la tensione, la partita prosegue; l’esplosione causa un morto, di nome Manuel Dias, più l’attentatore, Ukashah Al-Iraqi.

A pochi minuti di distanza quattro terroristi, a bordo di una SEAT León nera cominciano a sparare nei pressi di due ristoranti della capitale: « Le Carillon » su Rue Alibert, e « Le Petit Cambodge » su Rue Bichat. I terroristi, armati con AK-47, inneggiano alla Siria e all’Iraq e urlano in lingua araba: « Allahu Akbar! ». L’attacco causa in tutto 13 morti e 10 feriti gravi.

Seguono un’esplosione davanti a un fast food della catena « Quick » nei pressi dell’ingresso H dello Stade de France; una seconda sparatoria vicino al Café Bonne Bière e alla pizzeria Casa Nostra, in Rue de la Fontaine au Roi (5 morti e 2 feriti). Una terza sparatoria si svolge davanti al ristorante « La Belle Équipe », vicino a rue de Charonne, nell’XI arrondissement (21 morti e 9 feriti).

Alle 21:40, durante un concerto del gruppo rock statunitense Eagles of Death Metal, con circa 1.500 spettatori, 3 terroristi vestiti di nero (Ismaël Omar Mostefaï, Samy Amimour e Foued Mohamed-Aggad), equipaggiati di zaini porta-caricatori, AK-47, di un fucile a pompa, bombe a mano e cinture esplosive, parcheggiano la loro Volkswagen Polo nera accanto al teatro Bataclan, su Boulevard Voltaire, e due minuti dopo uno dei tre manda un SMS a Mohamed Belkaid, il coordinatore principale degli attacchi rifugiato in Belgio, in cui si legge: « Siamo partiti, cominciamo ».

La linea di ricezione viene immediatamente disattivata e gli assalitori gettano il cellulare in un cestino della spazzatura. Dopodiché, i terroristi irrompono nel teatro sparando contro la folla, urlando « Allahu Akbar! ». La prima raffica provoca una decina di vittime davanti all’ingresso, ma viene in un primo istante scambiata per amplificatori o effetti pirotecnici. La seconda si dirige verso il bar e mette in fuga il leader degli Eagles of Death Metal Jesse Hughes, il chitarrista Eden Galindo, il bassista Matt McJunkins e il batterista Julian Dorio.

Nelle ore seguenti intervengono diversi corpi di polizia, che affrontano faccia a faccia i terroristi, i quali minacciano di decapitare gli ostaggi. Il presidente Hollande dichiara lo stato di emergenza e a mezzanotte il governo si riunisce in un consiglio dei ministri straordinario

Dopo un’ora di negoziazione, il commissario Christophe Molmy, comandante supremo della B.R.I., ordina via radio di iniziare un raid al teatro Bataclan. I terroristi vengono uccisi, i sopravvissuti liberati. All’una di notte, tramite Twitter, l’ISIS rivendica ufficialmente gli attentati

Negli attacchi sono rimaste uccise 130 persone, ferite tra le 352 e le 368. Le vittime erano di 26 diverse nazionalità.

(Sky Tg24)

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