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Russia fornisce armi all’Algeria, pronti 12 caccia stealth Su-57 per ottenere la supremazia nell’area del Mediterraneo

(Roma, 08 novembre 2022). Manca solo la firma. L’Algeria sarebbe prossima a sottoscrivere un accordo con la Russia per acquistare una maxi fornitura di armi. Sul piatto ci sono 12 miliardi di dollari e un accordo quadro pluriennale. Al centro delle trattative vi sarebbe la richiesta algerina per ottenere nuovi sottomarini, caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57, caccia bombardieri Sukhoi Su-34 e Su-30, sistemi di difesa aerea ed antimissile S-400 e sistemi di guerra elettronica, oltre materiali di vario tipo per l’Esercito.

Le armi al centro della trattativa

Al centro delle trattative vi sarebbe la richiesta algerina per ottenere nuovi sottomarini, caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57, caccia bombardieri Sukhoi Su-34 e Su-30, sistemi di difesa aerea ed antimissile S-400 e sistemi di guerra elettronica, oltre materiali di vario tipo per l’Esercito. L’accordo arriva nel momento in cui il Governo di Algeri si appresta a stanziare un aumento gigantesco del bilancio della Difesa che, in assenza di ripensamenti dell’ultima ora, arriverà a toccare la soglia dei 22 miliardi di dollari, facendo dell’Algeria il primo Paese africano in termini di spese militari rispetto al Prodotto Interno Lordo. Peraltro, questo aiuto diretto alla Russia non è passato inosservato a Washington dove dal Congresso sono state avanzate richieste all’Amm.ne Biden di predisporre un corposo pacchetto di sanzioni da applicare all’Algeria. Anche la recente esercitazione bilaterale aeronavale svolta nel Mediterraneo Occidentale con la Russia rientra nel ambito della partnership militare tra Algeri e Mosca.

La mossa contro il Marocco

D’altronde, Washington è il principale alleato di Rabat, da sempre antagonista di Algeri per la questione relativa al Sahara Occidentale, regione nella quale il movimento del Polisario, appoggiato dall’Algeria, da anni combatte contro il Marocco. Lo stesso Marocco ha in questo ultimo biennio rafforzato la sua posizione militare ed economica stringendo un accordo storico con Israele, sulla base dei cosiddetti “Accordi di Abramo”, con i quali diversi Paesi Arabi, tra Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Marocco hanno normalizzato i rapporti con lo Stato ebraico, ripristinando le normali relazioni diplomatiche e sviluppando partnership ad ampio respiro anche di ordine militare con Tel Aviv.

(Il Mattino)

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